Il 27 maggio
2016 alle ore 17:00 avrà luogo la manifestazione di intitolazione ad
Antonio Cicorella (Altamura 9 maggio1960-Spinazzola 27 settembre 1995)
della struttura pubblica Centro di Pronta Accoglienza (ex Lazzaretto) e
relativa strada di accesso.
Antonio
Cicorella fu fondatore ed animatore dell’Associazione “Insieme” che
operò negli anni ’90 a Spinazzola per il recupero dei tossicodipendenti.
La motivazione
che ha ricevuto parere favorevole dalla Società di Storia Patria per la
Puglia, su delibera del Consiglio Comunale di Spinazzola fortemente
voluta dall’assessore alle politiche sociali Giuseppe Blasi, trova
sintesi nel decreto a firma del Prefetto Dott.ssa Clara Minerva: “Un
giusto riconoscimento al fondatore del “Centro di accoglienza Casa
Michele”, struttura che Antonio Cicorella, riuscì a trasformare da luogo
fatiscente in luogo accogliente, simbolo di speranza per il recupero di
tutti coloro che affrontano il duro calvario della tossicodipendenza.
Egli, grazie al suo instancabile impegno e lavoro, nonostante la
sofferenza di anni di dipendenza dalla droga, è esempio di coraggio per
le future generazioni, testimonianza che dalla droga si può uscire, si
può tornare ad essere liberi”.
Interverranno: S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti Arcivescovo-vescovo della diocesi Altamura-Gravina Acquaviva delle Fonti, Nicola Di Tullio sindaco
di Spinazzola, Giacinto Forte sindaco di Altamura, Ernesto La Salvia
sindaco di Canosa di Puglia e Cosimo Forina ex presidente Associazione
Insieme.
Quella
di Antonio Cicorella è stata Storia di altruismo testimoniata sino ai
confini della speranza, sino ai confini della vita. Atto di donazione
che ha abbracciato nella consapevolezza dei limiti della propria
esistenza la sorte di 110 ragazzi i quali giunti dalla strada in
condizione di dipendenza e spesso di abbandono del proprio nucleo
famigliare hanno trovato nel Centro “Casa Michele” fondato da Antonio
Cicorella un nuovo senso alla propria vita.
E’
il 1987 quando Antonio Cicorella con dieci gli anni di
tossicodipendenza alle spalle che lo avevano profondamente segnato
decide di entrare nella Comunità Incontro di don Pierino Gelmini. E’ il
Natale del 1991 quando Antonio esce dalla Comunità dopo aver vinto la
sua battaglia e aver pagato su di se il peso delle proprie scelte.
Fortificato nello spirito, nel cuore una grande fede, minato nel corpo è
consapevole dei limiti della sua vita. L’uomo nuovo, redento, nutre un
profondo desiderio: quello di trasmette ad altri la sua esperienza
positiva. Dalla droga si esce, si può tornare ad essere degli uomini
liberi anche affrontando la morte.
Con
gli stessi amici che lo avevano aiutato ad entrare in Comunità fonda
nel 1992 l’Associazione “Insieme” ed ottiene in locazione dal Comune di
Spinazzola un edificio in abbandono posto appena fuori città. Un “ex
Lazzaretto” che Antonio trasformerà da luogo di disperazione e di morte
in casa di speranza e di vita. Ed è qui che afferma sostenuto dalla sua
fede di essere tornato protagonista della sua vita ed ispiratore di
quella degli altri. L’ex Lazzaretto ribattezzato “Casa Michele”
accoglie, reggendosi con il solo autofinanziamento, i ragazzi che
chiedono aiuto per entrare in Comunità. Compito dell’associazione
rafforzare questa scelta.
Chi
arriva è prevalentemente in condizione di astinenza e viene ospitato ad
una condizione: scegliere di rinunciare a qualsiasi droga senza
supporto farmacologico trovando in Antonio il suo riferimento.
Attenzione
verso la persona sofferente che non conosce abbandono, ma rispetto,
cura, fraterno e amorevole abbraccio, riscoperta della propria dignità,
guida nella scelta di uscire dalla spirale della dipendenza.
Ed
i ragazzi, tanti, giungono dalle città della Puglia e della Basilicata.
A Spinazzola nasce il primo Centro di Accoglienza che anticipa
l’ingresso in Comunità seguendo i suoi ospiti anche nella fase
interlocutoria con le strutture sanitarie territoriali all’epoca Got ora
Sert. Una luce nel deserto sociale.
Quel
che è avvenuto in Casa Michele in poco meno di tre anni di attività è
stato davvero straordinario e irripetibile, chi giungeva dalla strada
portava sulle proprie braccia i segni dell’eroina nel ripartire dopo
l’incontro con Antonio ad essere segnato il proprio cuore.
Antonio
Cicorella si spegne in Casa Michele il 27 settembre 1995 a soli 35
anni. La sua affermazione di riscatto e donazione è stata raccontata nel
libro pubblicato nel 2003 “Antonio, Storia di un Uomo” di Cosimo Forina
ex presidente dell’Associazione Insieme.
In
seguito i Comuni di Canosa di Puglia, Spinazzola, Minervino Murge con
il Piano di Zona attraverso un progetto finanziato dalla Regione Puglia
hanno scelto di ristrutturare l’ex Lazzaretto per finalizzarlo a Centro di Pronta Accoglienza che ora porterà il nome di Antonio Cicorella.
Il ricordo del
fondatore di Casa Michele a ventuno anni dalla sua morte non è mai
venuto meno tanto a Spinazzola come ad Altamura. A lui è stato dedicato
per alcune edizioni il premio internazionale “Antonio Cicorella”
finalizzato al riconoscimento e sostegno di chi si occupa nel mondo di
malati di Aids con particolare attenzione ai bambini.
Tanti dei
ragazzi che furono ospiti del Centro di Accoglienza, adesso uomini
reinseriti a pieno titolo nella società, hanno scelto formando le loro
famiglie di dare ai propri figli il nome di Antonio per segnare con lui
un legame indissolubile. Una storia quella di Antonio Cicorella che ha
di recente anche con emozione coinvolto un giovane emergente gruppo
musicale Neverland (Lazzaro Parete-Mario Balducci-Agostino
Lorusso-Riccardo Cretì) di Gravina di Puglia. I quali hanno scelto di
raccontare con un loro brano l’esempio di chi con amore verso gli altri è
diventato Maestro di vita.
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