Appunti elettorali
GROTTELLINE LA VISONE DELLO STRUZZO NON E’ SCELTA FELICE.
L’annosa “questione” dell’immondezzaio con impianti che si
vorrebbero costruire a Grottelline capace di stravolgere irrimediabilmente un
sito di interesse archeologico, monumentale, naturalistico, paesaggistico, non
sembra interessare direttamente, stranamente, questa competizione elettorale. A
conclusione della quale si dovrà eleggere il prossimo 5 giugno un nuovo
sindaco ed un nuovo consiglio Comunale per Spinazzola.
Cosa davvero curiosa. La “questione” immondezzaio che ha
tenuto banco in particolare in questi ultimi dieci anni, viene solo richiamata
dalla lista “Viviamo Spinazzola” con Michele Patruno sindaco, mentre dalle
altre due liste in lizza è del tutto sottaciuta. Esclusa da ogni programma che
pur di monnezza parlano, ma solo quella che riguarda il miglioramento del
servizio di raccolta e smaltimento in città, con aspirazione di veder crescere
la raccolta differenziata.
Silenzio tanto dal Movimento Cinque Stelle guidato dalla
candidata sindaco Anna Serchisu che dalla lista “# E’ il momento” aspirante
primo cittadino Felice Pierro (Pd e aggregati).
Eppure la “questione” Grottelline è tutt’altro che
risolta, nonostante le rassicurazioni del presidente della Regione Puglia Michele
Emiliano. Il quale pur dichiarandosi contro l’immondezzaio a Spinazzola appena
eletto è stato costretto in “zona cesarini” dalle opposizioni, ovvero l’ultimo
giorno utile, con atto di giunta, a richiamare la documentazione di Grottelline
spedita a Roma. Inviata a sua “insaputa” come dichiarato da Emiliano, da un
probe dirigente regionale per essere sottoposta al vaglio del Consiglio dei
Ministri dopo il fallimento della procedura curata nell’assessorato
all’ambiente regionale in questi ultimi anni. Una odissea.
Perché sorprende il silenzio. La discarica a Spinazzola è
stata approvata nel 2006 con la benedizione e avvallo dall’ex governatore della
Puglia Nicola Vendola. Successivamente alcune varianti hanno ricevuto il
benestare dall’amministrazione Comunale “Pd con tono di verde” di Spinazzola a
partire dal 2009.
Ad oggi la questione ingarbugliata è tutt’altro che
risolta. Secondo la società a cui è stata assegnata la gestione e realizzazione
degli impianti l’avvio dei lavori dopo i vari sequestri della magistratura,
sono bloccati in ragione dell’intervento, contestato da più parti, sulla lama
al cui interno scorre un ruscello perenne che la società riporta come
“semplice” manutenzione del canale.
Di tutt’altro avviso il fronte dell’opposizione composto
dai Comuni di Spinazzola e Poggiorsini, Provincia Bat, Oga, Ente Parco
dell’Alta Murgia, associazioni ambientaliste come Legambiente, Lipu e
Intercomunale Lucana che contestano la totale inidoneità del sito ad ospitare
l’immondezzaio.
In buona sostanza la realizzazione della discarica a
Spinazzola è ancora, nonostante il conforto del fronte del NO e quello del
governatore, possibile. Tant’è che discarica e impianti di Spinazzola non sono
stati cassati dal Piano dei Rifiuti Regionale concepito dall’assessore Lorenzo
Nicastro della giunta Vendola e a tempi brevi non è prevista una sua
rimodulazione.
Fino alla cancellazione definitiva dal Piano Rifiuti
Regionale della discarica di Spinazzola qualunque buon proposito di chi si dice
ottimista, rappresenta per dirla in breve: solo chiacchiere.
L’associazione di imprese concessionaria, infatti,
rivendica il diritto secondo le sue valutazioni di andare avanti, per togliere
l’ingombro, in pratica non realizzare più la discarica ha chiesto milioni di
euro. Tanti, ma proprio tanti milioni di euro, a titolo di risarcimento.
Se la discarica venisse realizzata segnerebbe,
compromettendolo, futuro e sviluppo di Spinazzola, con buona pace dei programmi
esposti e sbandierati in questi giorni da ogni candidato sindaco che proprio
sullo sviluppo e il futuro contano per la loro affermazione e per rilanciare la
città.
Facile intuire che l’identificare Spinazzola con un
immondezzaio proprio non si addice a tali aspirazioni.
Comunque, per trovare cenno della discarica in questa
strana campagna elettorale che si sta caratterizzando con fatui insulti, in
particolare verso l’amministrazione uscente, bisogna attingere all’elenco del
lavoro svolto e rivendicato dal sindaco Di Tullio, il quale nel lasciare il
testimone della guida della città a Michele Patruno, rivendica, a giusta
ragione, di aver “Bloccato l’individuazione della discarica a Grottelline” in
questi cinque anni, fatto vero.
Il silenzio degli altri competitori è quindi inspiegabile
e ingombrante. Forse perché gli intervenuti nel recente passato del M5S sulla
“questione” discarica Grottelline sono solo il riflesso, a volte riportato in
modo contorto specie nelle interrogazioni presentate alla Camera dei Deputati,
di articoli di giornali da cui sono state attinte le notizie? Oppure perché “Pd e aggregati”, specie alcuni aspiranti consiglieri molto avrebbero da spiegare
sul percorso che ha portato in questi anni all’approvazione della discarica e
alle varianti?
Della discarica a Spinazzola bisognerebbe parlarne,
serenamente, apertamente. Mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi,
posizione comoda ma pericolosa, potrebbe non aiutare a capire a chi affidare il
futuro di questa città o forse è già tutto chiaro, almeno per chi Grottelline
continua a concepirla solo come sito da valorizzare.
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