sabato 23 gennaio 2010



Via le attrezzature del laboratorio
L’azienda proprietaria: «Ritirate per inutilizzo»

«Impegno equivalente allo zero quello del direttore generale della Asl, Rocco Canosa e del sindaco Carlo Scelzi sul rilancio dell’ospedale e in particolar modo del laboratorio analisi. Le loro promesse si sono dimostrate infondate. In verità ecco l’ennesimo scippo alla nostra struttura». Con questa esternazione manifestata da un gruppo di impiegati del nosocomio cittadino, fermi sull’ingresso dell’ospedale, siamo stati accolti per essere informati dello smontaggio di alcuni macchinari presenti nel laboratorio analisi.
L’operazione di portar via le macchine è iniziata alle dieci di ieri da parte di un tecnico incaricato dalla società proprietaria dell’attrezzatura. L’azienda aveva affidato quelle attrezzature da otto anni in comodato d’uso, ma non ricevendo più ordinativi dei reagenti da un anno, ha deciso di riprendersele.
Due macchine non da poco: quella dei marcatori tumorali e altra per gli ormoni tiroidei. In una città dove, tumori e diagnosi della tiroide purtroppo non mancano, anzi a percezione della popolazione paiono essere in incremento.
Mentre il corridoio dell’ospedale si riempie di scatoloni pronti per essere portati via, il laboratorio analisi appare come uno forziere svuotato. Li dove tutto aveva un senso, un ordine di utilizzo, messo a disposizione dei cittadini di Spinazzola e per quelli di altre città della Asl, ora è desolatamente spazio insignificante.
L’arrivo del giornalista della “Gazzetta”, lo scatto di alcune foto, disorienta le procedure in corso. E mentre il tecnico chiama telefonicamente la sua società per chiedere cosa fare, la dott.ssa Te r e s a Pepe presente nel laboratorio analisi si mette in contatto con la dirigente responsabile della Asl, dott.sa Emilia Chiancone.
Quest’ultima con profonda amarezza ha rilasciato questa dichiarazione: «Ho chiesto di sospendere immediatamente le operazioni di smontaggio. Di quello che sta succedendo a Spinazzola non so nulla. Sto informandomi per saper chi ha autorizzato chi a portar via gli apparecchi. Perché il mio impegno per il laboratorio di analisi di Spinazzola è mirato in senso opposto cioè a potenziarlo e non ad impoverirlo. Abbiamo previsto l’arrivo di altri macchinari come i marcatori per l’e patite».
Riferiamo quel che abbiamo appreso alla dott.sa Chiancone, ovvero che il mancato acquisto dei reagenti ha indotto la ditta a riprendersi l’attrezzatura. «Sì, è vero - ci risponde la dirigente - le gare sono state bloccate ma sono in procinto di ripartire. Ma questo non significa che senza che nessuno sappia nulla l’attrezzatura viene smantellata». Poi aggiunge: «So bene cosa vuol dire un ospedale in un paese distante da altri centri più grandi. Ho lavorato per 20 anni a Minervino. Per questo credo nel la struttura di Spinazzola ed ho anche provveduto a potenziarla con altro personale”.
E qui che questa storia assume connotazione di giallo. Ricapitolando: il dirigente responsabile Asl non sa che a Spinazzola stanno portando via le macchine; il direttore generale subisce l’ira anche degli impiegati perché ritenuto responsabile dell’impoverimento del nosocomio cittadino; il sindaco, anche lui non viene risparmiato, specie perché continua ad affermare che per l’ospedale di Spinazzola tutto va bene. E intanto le aziende si riprendono le attrezzature di propria iniziativa: ma cosa sta succedendo all’ospedale di Spinazzola?

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