mercoledì 18 agosto 2010


LA GRANDE CORSA «MACCHÉ PETROLIO QUI IL VERO ORO È L’ACQUA»
L’ENTE IRRIGAZIONE CONTRO IL «VIA LIBERA» ALLE RICERCHE

Cosimo Forina • Spinazzola.
Nuovo capitolo sul progetto “Palazzo San Gervasio”. Senza il parere vincolante dell’Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia (Eipli), Lucania e Irpinia, la ricerca dell’oro nero sul territorio potrebbe sfumare. Il bene più prezioso qui era e resta l’acqua.
L’iter autorizzativo ambientale posto in essere dalla società texana AleAnna Resorces LLC, portato al vaglio delle Regioni Basilicata e Puglia, nonché dei Comuni interessati al progetto di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato “Palazzo San Gervasio” che si estende su di un territorio di 561 Kmq in gran parte in Lucania, che riguarda le città di Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Ripacandida, Rapolla e Venosa in Basilicata; Minervino Murge e Spinazzola in Puglia, potrebbe non essere sufficiente per ottenere il via libera da parte del Ministero dello Sviluppo Economico dipartimento per l’Energia.
LA LETTERA - E’ quanto si sostiene con una lettera fatta giungere, nonostante il periodo agostano sul tavolo del Ministero, dal direttore generale dell’Eipli, dott. Lorenzo Larocca (l’ente è guidato dal commissario di governo Saverio Riccardi): “L’area geografica sulla quale insiste il programma di ricerca idrocarburi, risulta essere il larga parte coincidente e sovrapposta con quella interessata dall’attre zzamento irriguo previsto nel progetto definitivo “Schema Idrico Basento-Bradano - Tronco Acerenza- distribuzione III lotto”, per l’irrigazione di circa 5000 ettari nei territori dei Comuni di Palazzo San Gervasio, Ban zi, Irsina e Genzano di Lucania. Progetto già approvato e finanziato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica per l’importo di 104,5milioni di euro, nell’ambito della legge obiettivo, inserito nel Programma delle Infrastrutture Strategiche del Mezzogiorno”.
GLI ATTI -Si tratta dopo i lavori della Salerno - Reggio Calabria della seconda opera più importante prevista dal Governo nell’Italia Meridionale che ha conseguito tutti gli atti approvativi: Decreto Commissariale, approvazione Cipe, approvazione tecnico-economica dipartimento infrastrutture della Regione Basilicata. Parere favorevole del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Sovrintendenza per i beni ar cheologici della Basilicata. Verifica di ottemperanza del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata e Autorizzazione Paesaggistica.
IL PROGETTO -Progetto sostenuto principalmente, per lo sblocco dei finanziamenti, dal ministro Raffaele Fitto e dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, come più volte ribadito alla “Gazzetta” dal capo di gabinetto del commissario dell’Eipli, Adriano Di Noia. Attore, quest’ultimo della sinergia istituzionale tra Governo e Regione, per una azione di rilancio del Mezzogiorno ed in particolare nei territori interessati dai progetti per il settore agricolo fino a oggi dimenticati dalle realizzazione di grandi infrastrutture di opere idriche. “E’ del tutto evidente, è stato sottolineato al Ministero da Larocca, che qualunque eventuale atto concessorio, relativo alla richiesta di permesso per la ricerca di idrocarburi, debba acquisire preventivo parere del Servizio Tecnico e conseguente nulla osta da parte della Direzione Generale di questo Ente”. Si sottolinea, in buona sostanza, che la ricerca degli idrocarburi possa “risultare in contrasto e configgere con l’infrastruttura strategia irrigua, programmata e finanziata dalla Sta to”.
L’INFRASTRUTTURA -Ed infine: “E’ appena il caso di precisare che tale infrastruttura è solo parte terminale di investimenti statali in termini di invasi sperimentali (Diga di Acerenza e Genzano di Lucania) oltre ad adduttori principali che hanno comportato ingenti risorse finanziarie pubbliche per circa 400milioni di euro”.

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