lunedì 6 dicembre 2010


AMBIENTE L’AFFARE DISCARICHE TONNELLATE «BALLERINE»
L’on. Zazzera prospetta l’arrivo in Puglia di 61mila tonnellate, 54mila secondo Vendola, più di 115mila per Ventola
CANOSA TRA I SITI OPPURE NO?
Il sindaco teme l’arrivo delle ecoballe a Tufarelle, ma il segretario regionale dell’Idv, De Feudis, lo esclude.
Rifiuti dalla Campania, tante ombre Dalla quantità alle destinazioni, ai costi: tanti gli aspetti ancora da chiarire

di Cosimo Forina
Emergenza rifiuti Campania. Querelle e dubbi sull’operazione. Quanti rifiuti arriveranno dalla Campania in Puglia: 61mila tonnellate a cui fa riferimento una interrogazione dell’8 novembre
dell’on. Pierfelice Zazzera, oppure 54mila tonnellate annunciate il 29 novembre da Nichi Vendola, Presidente della Regione? I due esponenti politici parlano della stessa partita di rifiuti o le tonnellate saranno in vero 115mila e forse più e quindi il sindaco di Canosa, Francesco Ventola ha effettivamente motivo di continuare ad essere allarmato con i suoi cittadini, nonostante le dichiarazioni del segretario regionale dell’Idv Sebastiano De Feudis che esclude, a suo dire, l’utilizzo della discarica Blue di Canosa per lo smaltimento? E di che tipo sono questi rifiuti? Solo speciali non pericolosi come menzionato nell’interrogazione o anche indifferenziato anche se l’assessore all’ambiente della Regione, Lorenzo Nicastro si è affrettato a chiarire: «adotteremo tutte
le necessarie cautele, perché in Puglia giungano solo rifiuti già igienizzati e confezionati in balle. Qualunque altra indicazione da chiunque proveniente circa una natura diversa e pericolosa dei rifiuti è destituita di ogni fondamento».
L’INTERROGAZIONE
Il balzello dei numeri e dei siti di stoccaggio sono tutti nelle dichiarazioni che a partire dal 9 novembre sino a venti giorni dopo si sono susseguite. Ingenerando confusione e poca chiarezza. Partiamo dell’8 novembre, dall’inter rogazione dell’Idv, firmatari Pierfelice Zazzera, Sergio Michele Pifferi e Domenico Scilipoti indirizzata al Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo. I parlamentari chiedono se il consorzio Cite (Consorzio interprovinciale trasporti eco ambientali) vincitore del bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Protezione Civile per lo smaltimento dei rifiuti dell'emergenza campana del 2008; oltre 60 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, smaltirà in tre discariche pugliesi. «Materiale - scrivono gli interroganti, - derivante dal trattamento meccanico del ciclo rifiuti. La Campania, aveva chiesto anche ad altre regioni di siglare l'accordo per il trasporto e lo smaltimento del materiale risalente agli anni 2007 e 2008, ma gli enti non si sarebbero resi disponibili; in particolare, l'assessore all'ambiente del Veneto, Maurizio Conte, avrebbe manifestamente dichiarato di non volersi accollare la questione, negando ogni tipo di solidarietà. Incredibilmente, a non sapere nulla sulla destinazione dei rifiuti campani in Puglia invece, sarebbero proprio gli esponenti delle istituzioni pugliesi. Lorenzo Nicastro, assessore all'ambiente, ha dichiarato di non essere a conoscenza dell'arrivo di rifiuti campani». Questa interrogazione suscita strane reazioni proprio nell’Idv. Mentre l’assessore Nicastro dichiara il suo “No” ai rifiuti campani, il capogruppo alla Regione sempre dell’Idv, Orazio Schiavone, sostenitore di Vendola, bolla come “abbaglio” la notizia di Zazzera. Il quale gli ribatte: «in merito alla vicenda dei rifiuti campani invito Schiavone a visitare il sito della Protezione Civile e leggersi la Gazzetta Ufficiale serie speciale Contratti Pubblici n. 97, in cui viene pubblicato il bando di Gara per il trasferimento di 61mila tonnellate di rifiuti campani fuori regione, bando vinto dal Consorzio campano Cite per 8 milioni di euro e che lo stesso consorzio ha individuato presso tre discariche pugliesi i siti di smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi. Dov’è allora l’abbaglio? Bene ha fatto l’assessore Nicastro comunque a ribadire che la Puglia non è disposta a prendersi i rifiuti della Campania». Ed in effetti in una nota lo stesso Nicastro motiva il suo “No” e indica le discariche in cui il Cite dovrebbe smaltire: Italcave spa di Taranto, Ecolevante di Grottaglie e Vergine srl di Taranto suscitando le reazioni dei tarantini e non solo, già duramente provati sotto l’aspetto ambientale. Il 29 novembre, Nicastro è smentito da Vendola che apre per la Campania le discariche pugliesi. In concomitanza della firma con il Governo del piano di rientro sanitario. Per le languide casse della Regione, per la sua voragine nella sanità, arrivano 500milioni di euro.
NAPOLI PIANGE
«Se Napoli piange – afferma Vendola, - tutta l'Italia piange e per quello che mi riguarda, nella mia responsabilità di presidente di una grande regione sorella della Campania, io, noi pugliesi faremo sino in fondo la nostra parte. Siamo un paese civile e se in una città che è una capitale come Napoli, i bambini rischiano di finire in ospedale per crisi respiratorie bisogna che tutta l'Italia corra a dare una mano a quei bambini e a quel territorio». Vendola, riferivano le agenzie di quel giorno, non ha poi voluto ribattere ai giornalisti che gli chiedevano di rispondere alle proteste dei sindaci di Lizzano e Canosa per l'arrivo dei rifiuti campani nei loro territori. Ma se Vendola faceva riferimento all’aria respirata dai bambini campani i rifiuti a cui si riferiva non potevano che essere quelli presenti nelle strade di Napoli. Se così non fosse vuol dire che la tanto acclarata solidarietà espressa dalla Regione Puglia altro non è che la volontà di accogliere i rifiuti del 2008, regolarmente smaltibili nelle discariche pugliesi, pur oggetto delle perplessità dell’interrogazione presentata da Zazzera e dal costo in emergenza di 8milioni di euro. Mentre se invece i rifiuti sono altri, quelli che hanno bollato l’azione del Governo Berlusconi come inefficiente, tanto da richiamare l’attenzione dei commissari dell’Unione Europea, allora perché non chiarire dove i rifiuti saranno effettivamente smaltiti?
EMERGENZE
IL PARLAMENTARE DELL’ITALIA DEI VALORI INTERPELLA I VERTICI DELLA REGIONE PUGLIA

Chiarezza su un giro da 5 milioni di euro. I dubbi sui rifiuti che nei prossimi giorni arriveranno dalla Campania in Puglia, più che una tesi appare un giallo. A chiedere di far chiarezza è l’on. Pierfelice Zazzera (Idv), il quale ha postato sul suo sito internet alcune riflessioni che non escludono affatto l’uso della discarica di Canosa e creano ombre nell’operato della Regione. Sia per quanto dichiarato dal governatore Nichi Vendola che dall’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro. Quello che non si capisce con chiarezza, viste le altenelanti enunciazioni, è se i rifiuti che costeranno per lo smaltimento un milione di euro di ecotassa raddoppiata per la Campania, ristoro ambientale per le città che ospiteranno i rifiuti, oltre a controlli in partenza e in arrivo del pattume, scorta addirittura di militari, trasporto, siano quelli del 2008 affidati al Cite (Consorzio interprovinciale trasporti eco ambientali) vincitore del bando promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Protezione Civile, oppure quelli raccolti da ultimi nelle strade di Napoli. Questo è quanto scrive Zazzera: «Alcuni giorni fa ho depositato un’interrogazione parlamentare per sapere se fosse vera la notizia che la Puglia avrebbe accolto rifiuti dalla Campania. Tutto è scritto in un bando della Protezione Civile vinto dalla ditta campana Cite per 8 milioni di euro con le procedure dell’emergenza tipiche di Bertolaso. La ditta Cite avrebbe dovuto scaricare 61mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi in tre discariche taratine a Statte, Fragagnano e Grottaglie. Terre martoriate da diossina e benzo(a)pirene, da rifiuti e discariche, dove la salute del cittadino vale meno di un sacco di spazzatura. In molti si sono affrettati a smentire e a dichiarare che mai i rifiuti campani sarebbero arrivati in Puglia. Invece ormai è certo i rifiuti della Campania arriveranno in Puglia, e arriveranno molto presto non in tre ma forse in quattro discariche pugliesi. La quarta discarica sarebbe il sito di Cava Tufarelle a Canosa, gestito dalla ditta Blue srl, che vanta tra i propri soci la Tra.De.Co. di Columella. La Puglia ha dovuto pertanto chinare il capo di fronte all’emergenza campana dove tutto si può derogare, di fronte alle crisi respiratorie dei bambini napoletani, all’immagine dell’Italia nel mondo, alla solidarietà verso la Campania». Conclude il parlamentare pugliese: «ma è giusto risolvere l’emergenza rifiuti con una nuova emergenza nazionale? È questa la risposta al problema rifiuti? È sufficiente spostare i rifiuti da una regione all’altra? E infine, siamo certi che arriveranno nelle nostre discariche le migliaia di tonnellate di rifiuti solidi urbani ammassate nelle strade di Napoli? Se le dichiarazioni sono vere non sembra che sia il tal quale quello che arriverà in Puglia, ma rifiuti speciali non pericolosi ovvero ingombri prodotti dalle aziende campane. Quindi si tratta di rifiuti che pesano come l’oro. Rifiuti che saranno pagati almeno 9 euro a quintale per 50 mila tonnellate. Un affare per chi potrà gestire lo smaltimento da oltre 5 milioni di euro. Quindi niente buste di immondizia dalle strade di Napoli, niente crisi respiratorie per i bambini napoletani, niente solidarietà alla Campania. Semplicemente business dei rifiuti: un affare che puzza spesso di malaffare, di corruzione, di ecomafia e che apre la strada alla politica degli inceneritori, a quelli gestiti dal gruppo Marcegaglia. E dietro il sospetto che sulla testa dei pugliesi si sia giocata una partita pericolosa: i rifiuti campani in Puglia in cambio della firma al piano di rientro regionale della salute. Ma queste sono malepensate!». Qualcuno quindi spieghi la verità sui rifiuti in arrivo dalla Campania. Se sono quelli affidati al Cite a costo stabilito di trasporto e smaltimento in seguito a gara di appalto e allora la domanda semplice, semplice è: perché questi all’improvviso hanno un costo extra di smaltimento? Oppure è mondezza dell’attuale emergenza che ha portato all’operazione «solidarietà alla Campania». Tutto qui?

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