AMBIENTE A RISCHIO
L’ASSALTO ALLA MURGIA
L’IDEA «ATOMICA»
L’impianto nucleare prevedeva di prelevare l’acqua dal mare, desalinarla, per raffreddare i reattori per poi sfruttarla per i campi
Spinazzola, tra nucleare fotovoltaico e pali eolici
Una delibera di vent’anni fa la candidò ad ospitare una centrale
di Cosimo Forina
Quanta sarà l’affluenza alle urne a Spinazzola per esprimere il proprio “si” o il proprio “no” sul referendum del nucleare il prossimo 12-13 giugno (se si farà)? La domanda potrebbe apparire risibile ai più ed invece ha un fondamento da ricercarsi nella storia di questa paese murgiano, ora con meno di 7mila abitanti, che per ben due volte, negli ultimi cinquant’anni, con l’atomo e la sua fusione ha avuto direttamente a che fare. Proprio così, la prima volta tra il 1960-63 per la presenza di tre missili a testate nucleari, i famigerati Jupiter americani, piazzati a Spinazzola e puntanti contro i paesi satelliti dell’ex Unione Sovietica. La seconda, quando agli inizi degli anni ottanta, l’amministrazione dell’e poca (Psi-Dc) guidata dal sindaco socialista Nicola Rosato decise di candidarsi alla realizzazione di una centrale nucleare da piazzare nel bel mezzo della Murgia. Delibera che negli anni successivi non è mai stata revocata. Ricordare questi due episodi di certo farà bene alla memoria collettiva e alle nuove generazioni servirà a scoprire quanto si stato servile nel passato l’uso del territorio di questa città, così come lo si vuole ancora oggi, tra mondezza, con la discarica da ubicare a “Grottelline ”, con ettari ed ettari di terreno su cui piazzare gli specchi del fotovoltaico ed ancora per i pali eolici smembra paesaggio. Sino ad entrare nei record. Fonte: “Quotidiano Energia” 9 maggio 2011: «Non spaventa gli operatori la riforma del sistema incentivante per le rinnovabili (QE 29/3). Anzi. L’elenco degli avvisi di nuovi progetti eolici pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia del 5 maggio (n. 69) rappresenta infatti un record storico di tutti i tempi, probabilmente non solo italiano: nel Burp figurano infatti progetti presentati da sei società per un totale di 1.324,5 Mw. Più in dettaglio, il Bollettino pubblica gli avvisi di Eolica Spinazzola per 81 Mw in località Capo Posto e 63 Mw in località Cristo Vecchio nel comunale di Spinazzola (Bat) ». Ma torniamo al nucleare e ai missili. Ogni Jupiter aveva una testate 100 volte più potente delle bombe che distrussero Hiroshima e Nagasaki e furono portati pronti per il lancio quando scoppio la crisi passata alla storia come quella della “Baia dei Porci”. L’Urss decise di piazzare come contro misura ai missili della Murgia ubicati in dieci postazioni da Spinazzola a Mottola i propri a Cuba contro gli Usa, altre testate nucleari. Si fu ad un passo dalla terza guerra mondiale, una apocalisse distruttiva, a portare alla ragione furono le parole divenute enciclica di Papa Giovanni XXIII. Nessuno a Spinazzola, sino a che non è stato tolto quarant’anni dopo il segreto militare era a conoscenza che quei missili che avevano portato gli americani e militari italiani in città pronti a spendere parte del loro stipendio, erano con testata nucleare tanto devastatrici. Per Spinazzola quella presenza venne venduta come sviluppo e opportunità di economia. Allo stesso modo con cui venne presentata 20 anni dopo l’idea della centrale nucleare da
realizzare sulla Murgia che prevedeva di prelevare l’acqua dal mare, desalinarla, per i raffreddamento dei reattori ed immetterla in un circuito da sfruttare in agricoltura. All’epoca con lo sfruttamento di quell’acqua si parlò della nascita di serre, di colture ad ortaggi nelle terre dell’arida Murgia, un nuovo Eldorado. Pura fantasia che portò ben tre assessori a far visita alla centrale di Caorso (centro nucleare Sogin) chiamati a diventare i testimonial e promotori di una tecnologia che agiva in piena sicurezza. E mentre Minervino si dichiarò in contrasto con Spinazzola “Città denuclearizzata ” cartello ancora presente all’ingresso del paese, alla giunta (Psi-Dc) non mancò in città una risposta ironica e di scherno. Un manifesto che fece imbestialire la maggioranza che portava come titolo “L’artigiano contento” dove contestando l’idea di sviluppo con l’arrivo di un impianto nucleare in dieci punti si smontò tutta la sicurezza della politica locale. Tra gli altri, andando a memoria, quello di una Murgia dove non sarebbero più nati i funghi cardoncelli ma quelli atomici. Dopo il disastro di Cernobyl, il più grave incidente nucleare: 26 aprile1986 alle ore 1:23:00 e quello più recente in Giappone di Fukushima il mondo intero riflette sulla opportunità o meno di ricorrere come risposta energetica all’uso del nucleare. Spinazzola, visto il suo passato ed oggi il suo presente dovrebbe avere qualche ragione in più per farlo, magari guardando al suo territorio e alla natura che la circonda con maggiore rispetto e apprensione.
lunedì 30 maggio 2011
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