sabato 4 giugno 2011

SPINAZZOLA,IL PARADOSSO DEL CARCERE
TAGLI IN VISTA

Costato miliardi di vecchie lire, venne lasciato per circa venti anni inutilizzato per poi essere attivato il 1° dicembre 2004
LE SPERIMENTAZIONI
In corso una sperimentazione di trattamento, recupero e reinserimento dei detenuti di valenza nazionale che vede coinvolta l’Asl. La strana vicenda dell’istituto penitenziario per «sex offender» da chiudere.
di Cosimo Forina
A chi giova l’eventuale chiusura dell’Istituto Penitenziario di Spinazzola, diretto da Mariella Affatato, in un momento in cui si registra la sovrappopolazione carceraria, la necessità di dare maggiore dignità ai detenuti, la costruzione di nuove carcere pare ineluttabile? L’istituto, costato miliardi di vecchie lire, venne lasciato per circa venti anni inutilizzato per poi essere attivato il 1° dicembre 2004 per volontà del provveditore Rosario Cardillo, ed ha una capienza di 68 posti estendibili ad un centinaio. E perché si vuole la chiusura di questo istituto penitenziario specializzato nei “sex offender” mentre è in corso una sperimentazione di trattamento, recupero e reinserimento dei detenuti di valenza nazionale, 40 quelli che stanno scontando la pena nella struttura, che vede coinvolta la Asl/Bt con un centinaio di migliaia di euro e con numerosi professionisti. Sperimentazione presentata con l’intervento dell’on. Benedetto Fucci (Pdl), ricevendo plauso bipartisan, nella Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario? E perché anziché potenziare il personale di Polizia Penitenziaria necessario alla struttura, si è praticato un continuo stillicidio, impoverimento il carcere di Spinazzola di uomini ed operatori? Le prese di posizione che si stanno registrando in queste ore in difesa dell’Istituto a partire dal consigliere regionale Ruggiero Mennea (Pd) dimostrano che la percezione di illogicità sull’eventuale chiusura del carcere di Spinazzola è tanto palese da offendere ogni intelligenza. Chiusura nella quale si registrerebbe anche un impoverimento economico per la città. Siamo di fronte ad un vero scippo, preannunciato più volte in questi anni, che porterà Spinazzola dall’essere considerata riferimento per la sua realtà carceraria, per i diversi progetti in favore della rieducazione dei detenuti, al nulla. Il rischio è il ritorno al non utilizzo di una struttura entrata, a pari di un altro centinaio, nella storia proprio per il mancato impiego e per il giro di denaro vertiginoso legato alla loro realizzazione: il famoso filone delle “carceri d’oro ”. Quanto tutto questo sia stato rapportato al Ministero di Grazia e Giustizia, allo stesso Ministro oggi dimissionario Angelino Alfano, difficile dirlo, come difficile è interpretare il ruolo dei sindacati e del Provveditorato che ha giurisdizione per il carcere di Spinazzola in questa vicenda. La successione che sta portando alla paventata chiusura dell’Istituto resta incomprensibile, tanto agli operatori che alle istituzioni. A dover dire la loro, oltre al neosindaco Nicola Di Tullio, potrebbe anche giungere il pensiero del presidente della Provincia Francesco Ventola e del suo assessore alle politiche sociali Carmelinda Lombardi, i quali all’interno del carcere di Spinazzola hanno, nel corso di più visite, riscontrato l’adeguatezza della struttura tale
da far dichiarare che la struttura è tra le poche in Italia concepite e gestite a «misura d’uomo». Chi sconta qui la pena, in questo carcere che qualcuno dovrà spiegare di non volere, può per le opportunità ri-educative ben guardare dopo il fine pena ad un nuovo futuro. E quindi la domanda: chi giova la paventata chiusura?
L’istituto e le tappe dell’apertura
L’istituto penitenziario di Spinazzola, è stato attivato il 1° dicembre 2004 per volontà del provveditore Rosario Cardillo. Nel maggio 2005 con decreto del Ministero il carcere assunse la denominazione di “Istituto penitenziario per adulti sezione staccata di Trani”. Per gli effetti del provvedimento di indulto voluto dal ministro Clemente Mastella, nel 2006 l’istituto penitenziario fu svuotato e il personale distaccato fu fatto rientrare in Basilicata. In seguito, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria Angelo Zaccagnino ridefinì l’istituto, dirottandovi tutti i detenuti sex offenders, ovvero persone macchiatesi di reati a sfondo sessuale
I CORSI - NUMEROSE LE ATTIVITÀ PER REALIZZARE IL RECUPERO DEGLI «OSPITI»
L’efficienza dell’Istituto Penitenziario di Spinazzola è riscontrabile nella diversificazione delle sue attività. Specializzato nella detenzione di “sex offender”, operatività giunta dopo l’indulto del 2006 su proposta del provveditore regionale Angelo Zaccagnino e condivisa dalla Direzione generale dei detenuti, annovera come nel caso del progetto finanziato totalmente della Asl/Bt, una sperimentazione nazionale per evitare la recidiva di crimini considerati tra i più odiosi e traumatizzanti per la società. Ma veniamo alle attività: nel carcere di Spinazzola quest’anno è stato attivato un corso di impiantistica e manutenzione di pannelli solari che si concluderà con l'installazione di pannelli solari che produrranno acqua calda per le esigenze della cucina detenuti, tutto a costo zero. Un corso per elettrotecnico che si concluderà con l'installazione di un sistema di video sorveglianza sempre a costo zero. All’interno dell’Istituto i detenuti possono frequentare lezioni per ottenere la licenza di scuola media. Oltre al laboratorio di dolci tradizionali, lo scorso anno tra le attività di rilievo quella per la formazione di detenuti nella progettazione e realizzazione di manufatti in cuoio con cui è stata allestita una mostra. Un laboratorio teatrale, nonché a cura dei detenuti è stato realizzato un presepe ospitato presso la centralissima Sala Innocenzo XII. I dati ricettivi: capienza detenuti dell'istituto in base agli standard minimi di vivibilità stabiliti dalla giurisdizione della CorteEuropea dei diritti dell'uomo: 81 a regime pieno e 21semiliberi.E' stato anche presentato al Prap Puglia un progetto di ampliamento della capacità ricettiva possibile fino a 102 posti con interventi minimi. Organico previsto 55 unità,presenza attuale di personale: 22 unità tutti in distacco da sedi regione Puglia di cui 10 da Trani, 1 da Bari, 2 da Foggia, 4 da Taranto e 5 per vari motivi con provvedimenti del Dap della Direzione Generale del Personale e della formazione provenienti da sedi extraregionali che vengono rinnovati, senza certezza alcuna ogni due mesi ed alcuni ogni sei mesi. Personale: un educatore in pianta stabile da aprile 2010 , una centralinista ipovedente da giugno 2010 e nessun collaboratore amministrativo. Con decorrenza dal 26 maggio vi è stato il passaggio di consegne con l’assegnazione di un vice commissario al termine del corso presso la scuola di formazione dell’I.s.p.s. di Roma con l’ispettore superiore Nicola di Nicoli nelle funzioni di comandante. Comando del reparto di Polizia Penitenziaria retto ininterrottamente dall’apertura con grande abnegazione e spirito di sacrificio, ricevendo attestati di stima da tutte le amministrazioni e sindaci che in questi sette anni si sono avvicendati e quelli della stessa popolazione spinazzolese.

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