mercoledì 5 giugno 2013


MALTEMPO
AGRICOLTORI IN GINOCCHIO
IL TERRITORIO
L’area interessata potrebbe essere compresa tra i tre ed i quattromila ettari, ben oltre il 35% dell’estensione coltivata della città
I DANNI
Per il grano tenero le aspettative erano nell’ordine dei 60 quintali ad ettaro, grano duro 55, avena 45, orzo 60, colza 30. E ora?
Campagne flagellate dalla grandine
Spinazzola, distrutti migliaia di ettari di campi di grano già pronti per la mietitura

Il sindaco Nicola Di Tullio si appresta a chiedere lo stato di calamità naturale per l’eccezionale grandinata, che lunedì ha colpito il territorio di Spinazzola.Una vera catastrofe. I campi pronti per la mietitura sono andati distrutti con perdite che vanno dal 50% al 100% del raccolto. Da una prima analisi l’area interessata potrebbe essere compresa tra i tre ed i quattro mila ettari, ben oltre il 35% dell’estensione coltivata della città. Partendo dalla zona Paredano, Epitaffio, Contrada Pilella, Masseria Colangelo per sconfinare nei campi di Genzano di Lucania in particolar modo l’area del Castello del Monteserico, anche qui campi coltivati da spinazzolesi. Ad andare distrutte colture di grano duro, grano tenero, avena, favino, oliveti, vigneti, colza, orzo, alberi da frutta, piselli. Persi anche alcuni capi di bestiame in una masseria. Qui tre mucche al pascolo sono state sorprese dall’eccezionale tempesta. Una di queste è stata rinvenuta morta, per le altre due si è dovuto procedere al loro abbattimento per le ferite riportate. Una economia in ginocchio in un anno che si presentava come eccezionale per la raccolta di cereali a paglia, leguminose e oleaginose. Tra il 27 ed il 28 maggio sui campi di Spinazzola erano state effettuate delle stime dai tecnici abilitati per conto dell’Inran ex Ense per le produzioni medie del territorio. Per il grano tenero le aspettative era nell’ordine dei 60 quintali ad ettaro, grano duro 55, avena 45, orzo 60, colza 30, favino circa 35 quintali per ettaro. Ed invece dopo che si è scatenato l’inferno dal cielo tutto è andato perduto. Centomila quintali di cereali non saranno più raccolti con una perdita che potrebbe aggirasi tra i tre ed i quattro milioni di euro. Alle 15,10 di lunedì un cielo scuro come la pece ha colpito con chicchi di grandine grandi anche alcuni centimetri portando distruzione dovunque. Ad attivarsi prima di altri chiedendo l’intervento dell’amministrazione Comunale e delle associazioni di categoria uno dei maggiori e più importanti cementifici del territorio, la Cerealfer, dove sono pervenuti i racconti di chi, in poco più di venti minuti di bufera, ha perso tutto il suo raccolto. Il sindaco Nicola Di Tullio unitamente al comandante della Polizia Municipale Fulvio Romano Borgia ed il consigliere comunale Raffaele Zianni, nonché i rappresentanti della Coldiretti e alcuni agricoltori hanno effettuato i primi sopraluoghi per constatare direttamente l’entità dei danni alle colture. Terreni letteralmente rasi al suolo che nei prossimi giorni, è stato spiegato, marciranno. L’eloquenza delle fotografie scattate con i telefonini dagli agricoltori che si sono precipitati nei loro campi permette una in equivoca lettura del dramma. Sgomento, questo il sentimento che accomuna tutti. Vero dolore per chi, piccolo, medio o grande coltivatore, aveva riposto le proprie aspettative sul proprio lavoro nei campi. Leggere sui volti, negli occhi di questa gente ogni singola sofferenza è come partecipare alla loro privazione. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un turbine di tale portata capace di spazzare via ogni più prospera attesa. La città che vive prevalentemente dalla sua agricoltura è come attonita ed ora chiede un aiuto eccezionale. L’operosità agricola è stata colpita nel suo cuore. Nei campi coltivati a biologico e non solo, sono rimasti ormai solo steli, senza più infiorescenza, spighe. Le corissidi cariche di chicchi maturi sono sulla terra e travolte nel fango. A Spinazzola, granaio e fonte di altre colture speciali, ora non resta che raccogliere con prove documentali, fotografie, rilievi, perizie, gli effetti della calamità. La violenza della grandinata, davvero eccezionale per dimensione ed estensione, non può che richiamare tutto l’impegno possibile per sostenere l’agricoltura locale così fortemente colpita. Una aspettativa che se pur in un momento comprensibile di ristrettezza economica tanto dello Stato che della Regione, non potrà che in diritto, trovare aiuto adeguato e permettere al mondo agricolo di questa terra martoriata di Murgia di ripartire con nuova fiducia.
Il sindaco di Spinazzola: «Chiedo lo stato di calamità naturale»
Attivate le procedure per ottenere il riconoscimento della Regione

Dal Palazzo di Città immediato è stato attivato tutto quanto possibile per richiedere lo stato di calamità naturale. Il sindaco Nicola Di Tullio ha comunicato l’eccezionale avvenimento al Prefetto Carlo Sessa, all’assessore alle politiche agricole della Provincia Luigi Roccotelli e quello della Regione Fabrizio Nardoni. Coinvolta anche l’autorità di bacino. Ma come si procede per veder riconosciuto una stato di calamità naturale? Essenziale che il danno sia esteso ad almeno il 35% del territorio e che questo venga documentato. Spetta alla giunta Comunale approvare e pubblicare la delibera con la quale viene chiesto al Presidente della Giunta Regionale e all’Assessorato Regionale alla Protezione Civile il riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’eccezionale grandinata. I cittadini interessati vengono quindi invitati a raccogliere prove documentali (fotografie, rilievi, perizie) dei danni subiti. Utile, ed in questo vi è riscontro di una spontanea attivazione, che le associazioni di categorie, tecnici, provvedano a sostenere le eventuali segnalazioni e richieste di aiuto. I documenti poi andranno consegnati al Comune in seguito al positivo esito della procedura di riconoscimento dello stato di calamità e secondo la tempistica che verrà successivamente indicata. Le determinazioni della Regione, circa l’esito della procedura, dovranno essere rese note mediante avviso pubblico a partire dal sito web istituzionale del Comune. Saranno poi gli organi preposti ad accertare la veridicità di ogni denuncia di danno presentato. Il sindaco Di Tullio: «faremo tutto il possibile per sostenere i nostri concittadini colpiti da questa sciagura. Fiduciosi che anche in Regione come in tutte le altre Istituzioni troveremo la giusta sensibilità capace di portare aiuto alla nostra agricoltura così duramente colpita».

Nessun commento:

Posta un commento