mercoledì 19 ottobre 2011

AMBIENTE E AFFARI
DA CANOSA A SPINAZZOLA
IL TRIBUNALE DEL RIESAME

Anche il segretario particolare dell’ex assessore Tedesco avrebbe preso parte alla presunta associazione a delinquere
Inchiesta sanità l’intreccio con i rifiuti
Ruoli e scenari del sistema che porta fino a Grottelline
di COSIMO FORINA
Anche il segretario particolare dell’ex assessore alla Sanità pugliese, Mario Malcangi, secondo il collegio del tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Francesca Lamalfa, avrebbe preso parte alla presunta associazione per delinquere ai cui vertici ci sarebbe stato Alberto Tedesco, oggi seduto a Palazzo Madama come senatore della Repubblica. Con Tedesco erano stati indagati in quaranta e l’Asl/Bt guidata da Rocco Canosa è risultata tra gli scenari del sistema in cui si puntava secondo i pm Desirè Digeronimo, Marcello Quercia, Francesco Bretone alla gestione degli appalti, al controllo di voti per fini elettorali, ad essere parte di un organizzazione che orientava le nomine di manager e dei primari. Alberto Tedesco, di cui è stato richiesto nuovamente l’arresto, scrivevano i giudici in agosto: “organizzava e guidava l’intera struttura”. A tessergli le fila il suo segretario, braccio destro, il factotum Mario Malcangi il quale sempre dagli inquirenti ed ora dal Riesame: “si adoperava per perseguire i suoi interessi soprattutto nell’Asl dove poteva contare sul dirigente “fedelissimo”Felice De Pietro e sugli imprenditori Diego Romano Rana, Giovanni Leonardo Garofoli e Roca Vitantonio”. Di questi la “Gazzetta” ha pubblicato nei mesi scorsi alcune intercettazioni relative ad appalti ed anche al progetto di accaparrarsi la gestione della nascente nuova Provincia Barletta-Andria- Trani. “Gladiatorio ” Diego Rana definiva parlando con Giovanni Garofoli, il comportamento di Mario Malcangi, avvertendo che aveva risolto il problema di interesse comune, grazie all’intervento al quale spettava il merito di aver chiuso la trattativa (..abbiamo fatto tutto…è andata molto bene… perché la c’era, c’era quel foglietto…così la spuntiamo…ma è stato gladiatorio, gladiatorio nel vero senso della parola, della serie punto e basta). A supporto del sistema nell’Asl/Bt figurano tra gli indagati anche Adolfo Schiraldi e Aldo Sigrisi compagni di partito di Tedesco. E poi ci sono i nomi ben noti del mondo dei rifiuti, come quello di Carlo Dante Columella patron della società Tradeco di Altamura, di suo figlio Michele che con lo zio Francesco Petronella sono accusati di essere stati favoriti nella gestione dei rifiuti ospedalieri per un appalto milionario vinto dalla società Vi.Ri. Quali fossero i rapporti e gli interessi tra Tedesco ed i Columella lo si legge nella conclusione dell’indagine sul filone sanità: “imprenditori di riferimento verso i quali venivano pilotate le gare di appalto e le forniture di servizi”. Ma Carlo Dante Columella, significa anche la discarica di Canosa “Cobema” e quella di Spinazzola da costruire a “Grottelline ”. Come allora non ricordare la telefonata intercorsa tra il Petronella e l’allora assessore Tedesco dopo l’assoluzione della sentenza di primo grado, appellata da pm Michele Ruggiero di Trani, ribaltata poi dalla Corte di Appello di Bari quando ad essere condannati con pene variabili tra un anno e sei mesi e un anno e venti giorni sono stati in otto: Carlo Dante Columella, il figlio Michele, Lucia Castoro, Vincenzo Fiore, Carmine Carella, Raffaele Crivelli, Francesco Petronella e Giuseppe Calia. Qui accanto la conversazione intercettata dagli investigatori. Ed altra telefonata proprio sulla situazione di “Grottelline ”, discarica data in gestione dalla Regione all’Ati Tradeco-Cogeam, dove sempre il Petronella stizzito dal ritardo del rilascio di pareri del Genio Civile telefonava alla segretaria di Tedesco: «Ricorda all’assessore che qui non hanno fatto un cavolo». Triste primato quello dell’Asl della Provincia di Barletta, Andria, Trani nell’inchiesta partita nel 2006 sempre più pronta per essere discussa dinanzi ad una corte dai pm della direzione distrettuale antimafia di Bari, impegnati in queste ore a chiudere altri filoni dell’affare sanità e non solo. Sanità in Puglia che per i cittadini comuni significa privazione e disagi, per gli indagati, Tedesco più quaranta, presunzione di innocenza sino all’ultimo grado di giudizio.
La telefonata
L’imprenditore Petronella e l’assessore Tedesco dopo la sentenza Cobema
Questa la conversazione tra l’imprenditore Petronella e l’allora assessore regionale alla Sanità Tedesco, dopo l’assoluzione della sentenza di primo grado sulla vicenda della discarica Cobema di Canosa:
Tedesco: che è successo?
Petronella : Alberto, ti volevo dare una notizia buona, tutti assolti.
T.: ah benissimo, perfetto.
P.: Tutti assolti, quando ci sentiamo?
T.: eh, io per il momento non ho
buone notizie da darti.
P.: ah p.. tr...!
T.: ci sentiamo più tardi, ci sentiamo poi.
P.: ciao Alberto. T.: ciao Franco, dai un bacio a Carlo (ndr. Carlo Columella) ciao.
P.: Ok ciao.
La sentenza poi è stata appellata da pm Michele Ruggiero di Trani, ribaltata dalla Corte di Appello di Bari e vennero inflitte ad otto imputati pene variabili tra un anno e sei mesi e un anno e venti giorni sono stati in otto.

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