venerdì 27 aprile 2012



OMBRE SULL’AMBIENTE
L’AFFARE RIFIUTI TIENE BANCO
COINVOLTI COMUNE E REGIONE
Importanti documenti sono scomparsi sia dagli uffici della Regione che da quelli del Comune di Spinazzola
Giochi di prestigio sul «caso Grottelline»
Spinazzola, spariti documenti sulla cava-discarica
di Cosimo Forina
«Sim Sala Bim»: questo il tormentone con cui il prestigiatore Aldo Savoldello, in arte mago Silvan, chiudeva i suoi giochi di prestigio che di lì a poco avrebbero stupito con l’apparizione o la scomparsa di qualcosa. Mutuando la formula magica, certi di suscitare più che meraviglia sconcerto diamo la notizia: all’assessorato all’ambiente della Regione sono spariti documenti cartacei relativi alla costruzione della discarica a «Grottelline» data in gestione dal presidente Nichi Vendola per 17 anni all’Ati Tradeco-Cogeam. La prima società del patron dei rifiuti Carlo Dante Columella, la seconda vede socia di maggioranza la famiglia dell’ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Un primo gioco di prestidigitazione era già avvenuto nel novembre del 2008, quando a dissolversi, sempre nello stesso assessorato, fu la memoria del computer che conteneva i dati della Valutazione di impatto ambientale di molti importanti progetti. All’epoca, a svelare che la sottrazione era attinente proprio a «Grottelline», fu il governo, rispondendo ad una interrogazione presentata sul furto dall’on. Pierfelice Zazzera (Italia dei valori). Partito dell’attuale assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro. Zazzera e in seguito il giornalista Giacomo Amadori, di Panorama, che si accingeva a scrivere sullo scandalo rifiuti e sanità in Puglia, furono destinatari di telefonate partite da Confindustria con cui si voleva evitare ogni coinvolgimento in questi episodi della presidente Emma Marcegaglia. Più o meno come è successo per l’inchiesta condotta dalla giornalista Monica Raucci andata in onda la scorsa settimana su Rai2 nella trasmissione “Ultimaparola” di Gianluigi Paragone. Il governo assicurava che i dati sensibili di Grottelline erano in salvo, custoditi in una memoria esterna al computer. Ma non deve essere andata proprio così. Cosa è successo questa volta? Dopo gli articoli della “Gazzetta” su «Grottelline» relativi alla presenza di un lago che si è formato all’interno della cava che si vuole destinare a discarica, con solerzia all’assessorato regionale hanno voluto vederci chiaro. Incappando, loro malgrado, per l’appunto, nel nuovo «Sim Sala Bim»: carte e documenti spariti. Immediata la denuncia all’autorità giudiziaria e il tentativo di ricostruire il faldone chiedendo copia di quello in possesso nel Comune di Spinazzola. Non il massimo della fonte, visto i precedenti. Infatti, quando a reggere la sorte della città vi era il commissario prefettizio Marianna Milano anche dal Palazzo di Città sono risultati smarriti alcuni documenti. Le relazioni della soprintendenza che indicavano «Grottelline» di estremo interesse archeologico e paesaggistico. E Spinazzola è pur sempre la città dove alcune delibere di consiglio Comunale inerenti «Grottelline» non sono mai state pubblicate, come quella che vedeva Poggiorsini e Spinazzola raccolte in un’unica assise per contrastare la nascita della discarica. Ma cosa si è evidenziato negli articoli di cui nel Comune di Spinazzola non si erano nemmeno accorti? Non poco. Innanzitutto che l’acqua accumulatosi non era frutto della nuvola di Fantozzi che copiosa si era abbattuta in una sola parte della cava. Bensì, quel liquido proviene dalla tracimazione della lama che solca la cava. Corso torrentizio di cui nessuno aveva tenuto conto, tranne il Comune di Poggiorsini che aveva evidenziato il tutto in una relazione-esposto mandata in Regione (forse tra i documenti oggi introvabili) e alla Procura di Trani. In altre parole, lì quando piove copiosamente l’acqua che proviene dal promontorio murgiano anziché defluire a valle finisce nella cava dove potrebbe far galleggiare la mondezza. Il dirigente dell’assessorato all’ecologia ha immediatamente capito che la cosa non era poi così trascurabile, tanto da convocare un tavolo tecnico per studiare la situazione. Di qui la scoperta della nuova scomparsa di documenti. Un enigma in più di questa vicenda, dai capitoli a sorpresa, manco fosse la trama nata dalla penna di uno scrittore di gialli. Ma cosa potrebbe aver fatto drizzare le antenne in assessorato? Dove si è formato il lago non è una parte qualunque della cava. È la stessa particella non inserita inizialmente nella procedura Valutazione di impatto ambientale che ha portato alla prima approvazione del progetto, la 144 del foglio di mappa 142 del Comune di Spinazzola. Ricomparsa in sede di esproprio che ha portato al primo sequestro da parte del Tribunale di Trani perché vicina al sito Neolitico scoperto dall’Università di Pisa. Particella poi dichiarata da parte della società non censita, quando il dirigente dell’assessorato all’ambiente ha approvato la variante al progetto presentato dalla Tradeco-Cogeam che ha portato al dissequestro da parte della Procura di Trani che ora ha archiviato il caso Grottelline.

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