lunedì 4 giugno 2012

DISCARICA A SPINAZZOLA «STOP A GROTTELLINE PER IL LAGO ARTIFICIALE»
di Cosimo Forina
SPINAZZOLA - Serve una nuova procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sulla discarica che l’Ati Tradeco-Gogeam vuole costruire a “Grottelline”. Tanto è stato stabilito dall’assessorato all’ambiente guidato da Lorenzo Nicastro dopo che ci si è accorti che il fascicolo cartaceo di Grottelline era svanito nel nulla negli uffici della Regione, poi ricostruito con documentazione presente nel Comune di Spinazzola. Non molto, visti i tanti atti pervenuti in Regione in questi anni, ma sufficiente per far convocare al dirigente Antonello Antonicelli prima un tavolo tecnico e poi una nuova procedura VIA dopo che, dalle colonne della “Gazzetta”, si è evidenziato che nella parte della cava coibentata con i primi lavori, poi fermati dal primo sequestro operato dalla Procura di Trani nel 2008, pm Michele Ruggiero, si è creato un copioso lago non attribuibile alla sola azione della pioggia.
La sostanza naturale, come dimostrano fotografie e filmati, proviene dalla tracimazione della lama presente lungo il bordo della cava. Quell’acqua a carattere torrentizio oggi sembra preoccupare la Regione, come il dissesto idrogeologico verificatosi nella cava, già evidenziato nel 2008 dal Comune di Poggiorsini. Ancor prima la Sovrintendenza in alcune sue relazioni del 2004-2005 e l’Asl Bat/1 nel 2007. Nella relazione tecnica dell’Ing. Mario Torriello e del geometra Vincenzo Del Vecchio dell’uf ficio tecnico di Poggiorsini, inviata alla commissione VIA in sede di variante del progetto della discarica e dell’impianto di biostabilizzazione previsto a Grottelline, approvata dall’Ato Ba/4 e dal Comune di Spinazzola, presidente-sindaco Carlo Scelzi, si osservava: «tutta l’area rientra in ambito esteso di valore relativo D del PUTT/P, sottoposta a vincolo idrogeologico. Nell’elenco delle acque della Provincia di Bari risulta censito nelle immediate vicinanze del sito in questione il corso Acqua (località Grottellini) n° prog. 608, foglio 142, in agro di Spinazzola e foglio 7 in agro di Poggiorsini.
Nell’elenco delle grotte della Provincia di Bari risulta censita la “Grotta delle cave». Ed ancora: «l’area in questione è tutta caratterizzata dalla presenza di “lame” e “g ravine”, causate dall’erosione superficiale sotto l’azione della acque meteoriche, nonché di cavità e canalicoli dovuti a fenomeni di “erosione sottocutanea”, dovute quindi agli effetti delle infiltrazioni di acque nel sottosuolo poroso. In particolare sul lato est dell’altopiano è presente una profonda incisione carsica di profondità variabile tra 13 e 18 m, su cui si affacciano numerose grotte ricavate lungo i fianchi dello strapiombo».
«Tali lame - prosegue la relazione - fanno parte del complesso ed articolato sistema di canali e ruscelli tributari del torrente Roviniero, che scorre a sud a valle dell’area, e le cui acque vengono convogliate verso la Diga di Serra del Corvo sul torrente Basentello, distante circa 6,50 km dal sito dell’impianto, in agro di Gravina in Puglia. Trattasi di una diga in terra, al servizio delle aree irrigue e di soccorso per l’invaso di San Giuliano, sul fiume Bradano, di cui il Basentello è affluente. La diga è addirittura in continuità visiva con il sito dell’impianto». «Mentre, ricordano da Poggiorsini, l’evidenza del dissesto idrogeologico è stata inviata successivamente alla stessa commissione con altra puntuale documentazione». La nuova procedura VIA di fatto conferma che per Spinazzola la questione discarica non si è affatto conclusa.
UNA STORIA DI FASCICOLI E DI DOCUMENTI SPARITI
Queste alcune delle strane sparizioni di atti relativi all’impianto-discarica di Grottelline.
Nel febbraio 2006, a non trovarsi nel Palazzo di Città sono le relazioni della Soprintendenza che descrivevano il sito di Grottelline di interesse archeologico, naturalistico e paesaggistico. Questi documenti vengono consegnati in copia dalla responsabile della Soprintendenza di Gravina Giuseppina Canosa al commissario prefettizio Mariannina Milano. Con questa documentazione la Milano chiede a Nichi Vendola di ubicare la discarica in altro sito.
Nel 2007, nella procedura VIA il progetto presentato esclude parte della cava, tra cui la particella 144 attigua al sito Neolitico scoperto dall’Università di Pisa. La stessa particella riapparirà in fase di esproprio dei terreni.
Agosto 2008: la procura di Trani pm Michele Ruggiero sequestra l’area di Grottelline Novembre 2008. A sparire è la memoria del computer dell’assessorato all’ambiente della Regione Puglia che conteneva le valutazioni di impatto ambientale di Grottelline, dell’Ilva di Taranto e di altre attività di estremo interesse ambientale. La denuncia del furto viene presentata dall’assessore all’ambiente della Regione Michele Losappio. L’on. Pierfelice Zazzera presenta una interrogazione parlamentare. Il Governo, sentito il Comando Carabinieri di Bari, risponde che il furto è esclusivamente attinente a Grottelline.
Aprile 2012. Dopo gli articoli della Gazzetta per la formazione di un lago che si è creato nella cava di Grottelline all’assessorato all’ambiente della Regione Puglia scoprono che i documenti cartacei relativi al progetto dell’impianto-discarica sono introvabili. Dagli uffici della Regione si chiede copia del fascicolo presente nel Comune di Spinazzola.
Maggio 2012. Indetta una nuova procedura VIA sull’impianto-discarica di Grottelline

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