giovedì 10 ottobre 2013

IL CASO ALL’INCONTRO CON L’ASSESSORE NICASTRO ED I CAPIGRUPPO ANCHE IL SINDACO DI SPINAZZOLA
Discarica a Grottelline confronto aspro in Regione
di Cosimo Forina
Ha rischiato il cartellino rosso, il sindaco Nicola Di Tullio, quello dell’espulsione, per veemenza e schiettezza durante l’incontro dei capigruppo ieri in Regione, con l’assessore Lorenzo Nicastro. Finalizzato ad ulteriori approfondimenti sul nuovo Piano regionale dei rifiuti che prevede la discarica a «Grottelline». Di Tullio ha scelto di non parlarne. Preferisce mettere a punto atti necessari a difesa del sito. Per gli altri presenti, l’incontro nella sostanza, che avrà un proseguo questa mattina in forma ristretta, senza sindaci e presidente della Provincia Bat, Francesco Ventola, è quella che l’immondezzaio a Spinazzola lo si vuole per forza. E’questo perché si è affermato: «Spinazzola non ha mai eccepito nulla in passato per far si che la discarica non si realizzasse » . Fatto inequivocabile. Dopo la firma del contratto nel 2006 di Nichi Vendola all’Ati Tradeco-Cogeam, l’amministrazione guidata dal Pd con tono di Verde di Carlo Scelzi in effetti, non si è mai preoccupata di opporsi con nessun atto all’immondezzaio. Nella cronologia dei documenti di questa storia, dove ad esempio mancano le delibere mai pubblicate del consiglio comunale contro la discarica, l’unico investimento fatto dal Pd per dire «no» (4 maggio 2006) è stato di 10,30 euro. Un telegramma inviato al governatore Vendola durante la campagna elettorale che portò alla vittoria di Scelzi. Questo il testo: «Intera cittadinanza e partiti Unione tutti sono estremamente preoccupati et stato agitazione per decisione presidente G.R. sottoscrizione contratto per realizzazione discarica zona Grottelline interessata da importantissima presenza villaggio neolitico in attesa apposizione vincolo archeologico ai sensi del decreto legge 42 del 22.1.2004. chiedesi immediata revoca provvedimento at fine evitare incessante protesta. L’Unione Spinazzola». Dopo, nulla di significante. Specie quando a giungere a Spinazzola, accompagnato dal dirigente Antonello Antonicelli, l’assessore regionale dell’e poca all’ambiente Michele Losappio. Il quale, riunita la giunta e i segretari politici di maggioranza nella stanza del sindaco Scelzi, ebbe a dire: “La discarica privata (sempre a Grottelline richiesta da Columella per rifiuti speciali ndr) è stata bloccata, la pubblica Spinazzola deve tenersela. Adesso, capite, comandiamo noi». Dopo questa bella uscita, pranzo presso l’agriturismo San Vincenzo di Spinazzola. Andato di traverso a Losappio, il quale, incalzato a tavola dal «no» a nessun immondezzaio, preferì andar via dopo aver
fugacemente mangiato l’antipasto. Ma riavvolgiamo il nastro della vicenda. Perché non si è fatta opposizione in passato? Difficile da definire. Di certo da queste parti dove i diritti diventano speranza, si è persino creduto alla favola che non opporsi potesse almeno portare alla non chiusura dell’ospedale. Un po’ come si è lasciato intendere ultimamente con il completamento della Sp «3» tratto Minervino-Spinazzola e il fantomatico 30% sull’ecotassa come ristoro ambientale. Ed una telefonata il tal senso, di soprassedere alla chiusura del locale nosocomio, in effetti arrivò da Vendola all’allora direttore della Asl Maurizio Portaluri. Ospedale dopo qualche anno comunque chiuso. Nella riunione dei capigruppo, nonostante Legambiente ha elencato tutte le criticità del sito, gravi, fin qui non analizzate, è emerso che questo immondezzaio lo si vuol comunque. Ed a nulla vale, insistere sulle criticità. Quanti anni sono passati. Legambiente ha dimostrato quello che in vero Scelzi aveva di già ascoltato. Ovvero quando Gianfranco Pazienza, ambientalista, venuto più volte a Spinazzola per conto di Nichi Vendola, invitava l’amministrazione a far giungere in sede di valutazione di impatto ambientale le sue, osservazioni sentita l’autorità di Bacino della Basilicata sulle emergenze del sito. «Politicamente - continuava a ripetere il buon Pazienza - non si può far nulla, agite con le osservazioni avete molte criticità da evidenziare» . Chissà se conserva gli appunti e i numeri di telefono cui rivolgersi il tecnico comunale presente agli incontri. In quei giorni il progetto, dopo la firma del contratto, eravamo nel 2007 approdava in sede Via per la prima volta. Senza spesa alcuna per la Regione e senza che l’Ati Tradeco-Cogeam, avesse iniziato lavori all’interno delle cave. Da Spinazzola, e qui hanno ragione in parte in Regione, niente. Nessuna osservazione. Anzi, avanti tutta con la discarica che prima non si voleva e di cui poi invece si approvavano ampliamenti, altri impianti legati al ciclo della mondezza. «Grottelline» ,però, non è un buco da riempire, lo sanno tutti o quasi. Non solo per le pubblicazioni scientifiche a carattere mondiale degli studi dell’Università di Pisa sul sito Neolitico scoperto nel 2004. Ma anche per il suo interesse naturalistico. Faunistico per la nidificazione del falco lanario, ma di cui ad oggi non si è provveduto a indire la valutazione di incidenza per estendere la zona Zps. Cosa resta da fare per convincere lo schieramento degli ancora favorevoli alla discarica avvinghiati sulla loro posizione in Regione? Si potrebbe stralciare dal nuovo Piano Rifiuti la discarica di Grottelline per effettuare più serene e approfondite valutazioni.

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