lunedì 26 luglio 2010

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Conferenza anti petrolizzazione? Niente sedie
post pubblicato in Ambiente, il 26 luglio 2010
(No oil? No party)
di Hermes Pittelli ©

Organizzi una conferenza scientifico divulgativa per informare i cittadini sugli impatti della filiera petrolifera su salute umana e ambiente? Allora il comune non patrocina l’evento, non concede le sedie per i relatori e per i cittadini, fornisce invece ad un bar il permesso di allestire improvvisamente un gazebo sulla piazza dove è previsto il convegno. Sembra l’episodio di qualche film con Totò e Peppino, accade invece in Italia, nelle Murge, protagonista del dispettuccio il sindaco di Spinazzola (ex provincia di Bari, attuale BAT), Carlo Scelzi (ex Margherita, attuale Pd).
Ma forse bisogna prima spiegare l’antefatto. Una delle solite, famigerate multinazionali del petrolio – in questo caso la AleAnna Resources LLC – presenta la richiesta per trivellare alla ricerca di oro nero un’area di 561 kmq, su cui si trovano 13 comuni della Basilicata e 2 della confinante Puglia. Il ‘lodevole’ progetto, ribattezzato ‘Palazzo San Gervasio’, è respinto al mittente dai 13 comuni lucani (dove ormai il petrolio è più odiato della peste bubbonica di manzoniana memoria) e da uno dei due comuni pugliesi interessati, Minervino Murge. L’altro, Spinazzola appunto, per bocca del già citato Scelzi esprime parere affermativo, considerando l’eventuale presenza e sfruttamento di idrocarburi una leva di sviluppo per il territorio.
Meglio si comprende ora perché la conferenza ‘Cui prodest? (A chi giova?) organizzata su iniziativa dell’attivissimo e pugnace giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Cosimo Forina (uno dei promotori del comitato civico spontaneo ‘No all’Italia petrolizzata’), reo di aver invitato in qualità di relatori l’avvocato Michele Di Lorenzo vicepresidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Carlo Vulpio giornalista d’inchiesta del Corriere della Sera (confinato alla Cultura dall’ex direttore di via Solferino, Paolo Mieli) e l’Erin Brockovich d’Abruzzo, la Professoressa Maria Rita D’Orsogna, abbia suscitato un panico scomposto nel primo cittadino.
La serata è stata un successo strepitoso. Le seggiole negate, sono state fornite dal contiguo e solidale comune di Poggiorsini. Seggiole occupate da 200 persone, tra cui molti giovani, ansiosi di capire se la favola propagandata da Big Oil – petrolio = ricchezza per tutti – possa mai avverarsi.
La risposta più drammatica e lampante è fornita proprio dalla vicina Val d’Agri.
Il miraggio di diventare sceicchi, l’oro nero come garanzia di benessere perenne che si trasforma nell’incubo di un presente e soprattutto un futuro neri: falde acquifere avvelenate, colture agli idrocarburi (perfino il miele), 4.000 giovani che ogni anno scappano dalla propria terra, aumento vertiginoso delle patologie tumorali, la benzina più cara d’Italia quasi un contrappasso per aver peccato di tracotanza. Ma anche i fanghi e i fluidi perforanti utilizzati per le trivellazioni, le installazioni a mare e in terraferma che poi restano per 20/30 anni a deturpare i territori e sputare veleni nell’ambiente, i rischi della subsidenza e della sismicità, i pochi spiccioli delle royalties italiane utilizzati per ‘comprare’ le risorse e la salute dei popoli colonizzati dall’avidità dei petrolieri.
Tutto spiegato con la consueta passione dalla Professoressa D’Orsogna, la Scienziata dei Due mondi che trascorre le proprie vacanze tra decine di conferenze per informare le popolazioni italiane sulla petrolizzazione.
Non meno vibrante l’intervento di Carlo Vulpio. Capace di scuotere la politica locale e metterla di fronte alle proprie responsabilità. Il precedente primo cittadino, Savino Saraceno (Alleanza Nazionale) e l’attuale (in teoria di centrosinistra) sindaco, diventano Stanlio e Ollio. Scelzi, colui che nega le sedie, si guadagna la patente di ‘ignorante’, nel senso che ignora la materia ambientale e i gravi rischi connessi all’attività industriale legata al petrolio e “se avesse partecipato alla serata magari avrebbe imparato qualcosa”. Assente auto giustificato come tutti i rappresentanti municipali della giunta, della di maggioranza e perfino dell’opposizione. Vulpio, autore di vere inchieste, quindi scomode (finite nei libri ‘Roba nostra’ e ‘La città delle nuvole’, incentrato sulle nubi di diossina che stanno uccidendo Taranto), rammenta l’importanza, la dignità e il ruolo fondamentale delle pecore e degli agnelli (e delle api) nella storia e nell’evoluzione dell’uomo. Se gli animali si ammalano e muoiono colpiti da morbi terribili è un preoccupante segnale d’allarme: l’ambiente che condividono con l’essere umano è inquinato. Ignorare questi segnali precisi, ignorare i grovigli tra politica, affarismo spietato, industria senza regole né limiti (ridicoli quelli stabiliti dalla legge italiana relativi alla tolleranza alla diossina e all’idrogeno solforato, superiori di migliaia o decine di volte ai valori stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità) significa correre stupidamente verso l’ecatombe.La colpa è certo della politica connivente con i grandi interessi industriali, ma una percentuale vasta di responsabilità appartiene ai cittadini; che non si informano, non si assumono la responsabilità della democrazia (bella, ma che ci condanna – come diceva Thomas Jefferson III presidente degli Usa – all’eterna vigilanza), non pretendono dai propri dipendenti nelle amministrazioni che lavorino per il bene comune, ignavi e passivi, come se il compito civico e politico si esaurisse vergando una ‘x’ sulla faccia di un candidato scelto da altri e che spesso nemmeno conoscono.Vulpio in questo senso sferza gli abitanti di Spinazzola (ma riguarda tutti gli italiani): “Cinquemila contadini ignoranti, senza nemmeno licenza elementare, sulle Ande colombiane sono stati in grado di respingere le trivelle. E voi che fate?”.
Un interrogativo che galleggia nell’aria, come l’altro, scandito con precisione dall’avvocato Di Lorenzo, quesito fondamentale, in quanto vero cardine della guerra contro la petrolizzazione italiana:
“Qual è il modello di sviluppo che noi riteniamo plausibile per il nostro futuro?”.
(Ringraziamenti: a Cosimo Forina e alla moglie Franca, per la disponibilità e la 'banca dati'; alla Prof. D'Orsogna, scienziata per Amore dell'Ambiente, della Democrazia, della Vita)

Video Intervista a Maria Rita D’Orsogna

http://www.youtube.com/watch?v=NXZz9ZdGY3o&feature=player_embedded

Video Convegno Spinazzola

http://www.ustream.tv/recorded/8485537

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