venerdì 19 novembre 2010


SPINAZZOLA PROSEGUONO LE RICHIESTE DI CONCESSIONI AI MARGINI DEL PARCO NAZIONALE RURALE
Eolico, nuovo assalto
Altra candidatura per 33 Mw da impianti da realizzare sulla Murgia
Si è perso il conto dei progetti presentati finora negli uffici comunali

di Cosimo Forina
Bollettino ufficiale delle Regione Puglia n. 171 del 11-11-2010. Altra candidatura per 33 Mw da impianti eolici da realizzare sul territorio di Spinazzola. Ultima richiesta in ordine di tempo quella di una società di Mezzano (Ra) che ha depositato presso l’Ufficio Aia – Settore Territorio e Ambiente - della Provincia di Barletta - Andria - Trani, la relazione di Impatto Ambientale relativa al suo progetto. Località prescelte questa volta le contrade: «Costa di Lamia, Costa di Savuco, Cugno, Grotte del forno». Finalità dell’iter: l’ottenimento della verifica di assoggettabilità a VIA. Quante sono le richieste di installazione di torri smembra paesaggio a Spinazzola dove non è stato neanche approvato definitivamente il Prie, pur voluto dall’amministrazione guidata dal sindaco Carlo Scelzi? Cento, duecento, trecento o anche più? Difficile dirlo, tanto che forse per i tanti progetti presentati avranno perso la conta anche negli uffici comunali. Di certo questo territorio che ha come orizzonte l’altopiano murgiano con il Parco Nazionale dell’Alta Murgia da una parte, l’Appennino Lucano dall’altra, lo si è candidato allo stupro in nome della “Green Economy”. Con l’aggravio che la valutazione di incidenza ambientale si sofferma nell’analisi del singolo progetto presentato, senza valutare l’impatto dell’insieme che è devastante. Messo da parte, il dettato Costituzionale dell’Art 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Ma la “Green Economy ” sempre più “Economy ” che “Green ” è l’affare del momento per i finanziamenti ragguardevoli che riceve, mentre rilascia briciole per i Comuni che si prostrano per raccogliere le royalties e sanare i loro bilanci. Un affare che fa gola a tutti. Anche alla mafia che su eolico e fotovoltaico in particolare, non escludendo anche gli altri comparti delle rinnovabili, come dimostrano le recenti cronache, ci ha messo le mani. Qui, nella Regione dove il presidente Nichi Vendola ha deciso l’accelerazione dell’occupazione del territorio per il suo sogno: «fare della Puglia l’Arabia Saudita con il sole e il vento», è diventato un pullulare di torri eoliche e specchi, da Poggio Imperiale a Santa Maria di Leuca. Ed ora, quasi a completare l’opera, l’assalto si è spostato sulla Murgia. Nella nuova Provincia Barletta-Andria-Trani si rischia, senza una sana politica del territorio, di avere un numero notevole di concessioni di discariche, impianti eolici e fotovoltaici e termovalorizzatori a dismisura (termine coniato con cui si mascherano gli inceneritori). Dal dettato Costituzionale, Spinazzola meriterebbe altro. Per la Natura che la circonda, il paesaggio, per i suoi siti archeologici recentemente scoperti, aree candidate a ricevere ombra dalle pale di torri alte come grattacieli, da ubicare sulle rotte migratorie di una avifauna di estremo pregio e anche protetta. In questo lembo di territorio, luogo di testimonianza della presenza dell’uomo in forma stanziale da ben 10mila anni, dal Neolitico, passando all’Età del Bronzo, all’Impero Romano, Templari e Medio Evo, la frenesia del momento è diventata la “Green Economy”. Soldi, soldi, per pochi intimi.

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