lunedì 1 novembre 2010


AMBIENTE E TUTELA UN NUOVO «CASO» SULLA MURGIA
LA SEGNALAZIONE

L’indicazione: «Il materiale interrato (veleni, medicinali) è molto pericoloso e cancerogeno. Datevi da fare»
Rifiuti nascosti a Grottelline
Un testimone: ho visto interrare un container con materiale pericoloso
di Cosimo Forina
Rifiuti interrati a Grottelline? Parla un testimone alla presenza di più persone. Il suo racconto getta ombre sinistre sulle cave di “Grottelline”, dove era in corso la realizzazione della nuova discarica prima del sequestro esercitato dalla procura di Trani, agosto 2009, oggi dissequestrata dallo stesso pm Michele Ruggiero, la discarica del Bacino Ba/4 da asservire a 200mila abitanti, data in gestione dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola per circa vent’anni all’Ati Tradeco-Cogeam. L’uso di tutti i condizionali in questo caso è d’obbligo. Sino a verifica da parte delle autorità competenti di quello che ci è stato raccontato da una persona sopraggiunta ad un gruppo che casualmente aveva fatto sosta a “Grottelline” per una visita dei luoghi. Questi, dopo un breve colloquio, ha indicato un punto ben preciso della cava: «Sotto quel movimento terra sono stati sotterrati dei container contenenti rifiuti pericolosi ». Di questa rivelazione sono state immediatamente informate la Procura distrettuale antimafia di Bari e la Procura di Trani. Quest’ultima tramite il Comando del Corpo Forestale dello Stato.
IL RACCONTO
Alla domanda rivolta alla persona che ha reso il racconto del perché non abbia parlato prima di questo episodio che si sarebbe verificato a “Grottelline ”, la risposta è stata lapidaria: «Questa è gente che ammazza». Ad altra domanda, mentre gli occhi dei presenti si sono cercati sbigottiti: perché parlarne ora? Risposta: «Quella roba interrata la sotto, veleni, medicine, possono uccidere la gente. Fanno venire il cancro. Ora datevi da fare».
È una giornata rigida, invernale, il vento è tagliente e il freddo si fa sentire pungente. Abbiamo raggiunto “Grottelline ” ancora una volta, come tante in questi anni in cui abbiamo raccontato ogni nuovo episodio della singolare costruzione di una discarica in un lembo di terra di interesse archeologico per la presenza di un sito Neolitico, dove sussiste una chiesa rupestre a confine con una masseria che fu dei Templari, scenario straordinario sotto il profilo paesaggistico e naturalistico.
BUCHE E CANCELLI
L’immagine che si presenta è la seguente. Il cancello d’ingresso che porta alle cave di tufo prospiciente la strada asfaltata è aperto. Parte delle buche destinate a ricevere i rifiuti, un milione di metri cubi, sono state coibentate con grossi teli neri che hanno reso il terreno impermeabile. Qui si è formato un grande lago d’acqua piovana profondo chissà quanto, acqua discesa dal cielo e dal promontorio del Parco Nazionale della Murgia a pochi chilometri dove svetta lo Rocca del Garagnone, che ha scavato lame ricche di testimonianza nei millenni. Quando l’autovettura della persona che ci ha voluto raccontare questo segreto, liberandosi probabilmente del suo peso, si era fermata dinanzi a noi, avevamo pensato, chissà poi perché, che saremmo stati invitati ad allontanarci dal bordo cava. Ed invece no. Ora da parte della magistratura certamente saranno messe in atto tutte le azioni per verificare l’attendibilità della fonte e della notizia. Ci sono diverse domande che attendono risposta: ci sono davvero quei container sepolti a “Grottelline”? Perché questo territorio è diventato terra di nessuno? Mentre certamente la magistratura inquirente saprà individuare eventuali responsabili ci domandiamo: chi avrebbe dovuto vigilare affinché questo inquietante episodio, se si è verificato, di traffico di rifiuti non accadesse? E che tipo di rifiuti sono stati, se nascosti, nel ventre dilaniato di “Grottelline ”?

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