POLITICA- MALA- AFFARI
A raccontare le dinamiche che uniscono vari episodi l’aggressore del giornalista Alessio Dipalo
«QUALCOSA VENUTO DALL’ALTO »
Nella vicenda anche una serie di voltafaccia da parte di amministratori di maggioranza prima contrari e poi favorevoli alla megadiscarica
L’affare «Grottelline» Sito da trasformare in discarica, coinvolto il sen. Tedesco
di Cosimo Forina
Che ci fosse un’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Bari, pm Desirèe Digeronimo su “Grottelline ” oltre a quella della Procura di Trani pm Michele Ruggiero che portava dritto al patron dei rifiuti in Puglia Carlo Dante Columella era cosa nota. La genesi, l’aggressione subita il 4 luglio 2006 dal giornalista Alessio Dipalo direttore di Radio Regio di Altamura. A raccontare tutto, con novizia di particolari, uno dei due aggressori del giornalista, Vincenzo Laterza diventato collaboratore di giustizia, l’altro Biagio Genco è scomparso per un caso di lupara bianca. Ma che “Grottelline ” finisse per far venire in luce anche il coinvolgimento dell’ex assessore alla Sanità, Alberto Tedesco, oggi senatore del Pd, di cui si è chiesto l’arresto per l’inchiesta sulla Sanità, ha colto in qualche modo di sorpresa. Una conferma di quell’intreccio tra politica-mala-affari e mondo dei rifiuti da sempre denunciato da Dipalo e che per questo, contro di lui fu dato ordine di sparare da Domenico Cicirielli, affiliato del boss di Altamura Bartolo Dambrosio ucciso lo scorso 6 settembre. Ma i due sgherri decisero di pestare quel grillo parlante con calci e pugni. Cicirelli ha raccontato Laterza disse: «Voi fatemi questo favore, perché Alessio Dipalo alla radio minaccia Columella e io vi faccio entrare nella Tradeco». «Sicuramente - continua Laterza - qualcuno della Tradeco, il padre o il figlio, avrà detto a Cicirelli, questa cosa qua, anzi, lo dovevamo sparare ad Alessio Dipalo». Ad arrivare invece all’assessore, il lavoro dei carabinieri di Bari nel 2008, i quali con le intercettazioni compongono i tasselli del legame indissolubile che emergeva tra il mondo della politica ed il vertice della Tradeco. Società, affermano i carabinieri del Noe, che avrebbe sostenuto economicamente la campagna elettorale al senato di Alberto Tedesco. Dalle indagini emergono le “pressioni ” esercitate sul mondo politico regionale al fine di ottenere il necessario completamento dell’iter burocratico per l’apertura della discarica di “Grottelline ”. E tutto questo ancor prima dello scandalo sulla Sanità. A firmare la concessione della discarica di “Grottelline ” all’Ati Tradeco-Gogeam, su di un lembo di terra di interesse archeologico, paesaggistico e naturalistico tra Spinazzola e Poggiorsini il governatore Nichi Vendola. La prima azienda è di Carlo Dante Columella, la seconda della famiglia della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Ora potrebbero trovare un senso quelle frasi ascoltate in questi anni, che puzzavano di resa, più volta ripetute su “Grottelline ” da trasformare in immondezzaio del Bacino Ba/4 da asservire a 200mila abitanti: «è una cosa più grande di noi, qualcosa deciso dall’alto, non possiamo farci nulla». A propinarle come “verbo” dopo il voltafaccia del passaggio dal “No” alla discarica al “sì” incondizionato, diversi amministratori di maggioranza e personaggi dell’entourage, a fargli compagnia anche il silenzio delle opposizioni. Tranne qualche eccezione a cui hanno fatto pagare caro, con l’isolamento politico, il non allineamento. Quelle frasi sono state il tarlo di questi anni di chi ha raccontato attraverso la cronaca le varie vicenda di “Grottelline”. Quei pensieri potevano corrispondere ai desideri di qualcuno? E di chi e perché? Oggi c’è un nome che si aggiunge a quelli già noti su Grottelline, inaspettato, quello di Alberto Tedesco. La conferma inconfutabile del coinvolgimento di Tedesco fa emergere che il senatore, oltre agli affari di famiglia, alla individuazione dei dirigenti e direttori delle Asl, era molto dedito agli interessi dei Columella. Stando alle intercettazioni telefoniche e ambientali, tanto per i voti da questi gestiti, 50mila, che anche per la liquidità da questi disponibile, per l’acquisto di una appartamento di 560mila euro Tedesco chiede “ossigeno” ai Columella. In cambio? Il personale impegno nel seguire le gare d’interesse dei Columella come quella dei rifiuti ospedalieri vinta dalla “Vi.Ri ”che ha portato all’arresto di Michele Columela figlio di Carlo Dante e del cognato Francesco Petronella, oggi tutte e tre indagati a piede libero con l’assessore e “Grottelline ”. Storia che non finisce mai di stupire.
IL LEGAME
È uno storico legame quello tra Alberto Tedesco e Carlo Dante Columella e la sua famiglia, in particolare con il cognato di quest’ultimo, Francesco Petronella
LE INTERCETTAZIONI
Alberto Tedesco in stretto contatto con Petronella segue la vicenda in prima persona, rapportandosi con l’assessore all’ecologia Michele Losappio
L’ira di Petronella (cognato di Columella):«Che stiamo a chiedere l’elemosina?»
«Ricorda all’assessore che qui non hanno fatto un cavolo»
E’ uno storico legame quello tra Alberto Tedesco e Carlo Dante Columella e la sua famiglia, in particolare con il cognato di quest’ultimo Francesco Petronella. Il quale mantiene con Saverio Columella figlio di Carlo, dicono i carabinieri, i rapporti con il mondo politico locale e regionale. Nel 2008 la discarica di Spinazzola ha superato i primi ricorsi al Tar e senza più ostacoli nemmeno del Comune di Spinazzola che decide di non ricorrere al Consiglio di Stato come invece fa il Comune di Poggiorsini, si accinge ad essere sottoposta allo studio d’impatto ambientale.
Alberto Tedesco in stretto contatto con Petronella segue la vicenda in prima persona, rapportandosi con l’assessore all’ecologia Michele Losappio e non mancando di intervenire su ingegneri del Genio Civile responsabili del rilascio delle autorizzazioni relative allo studio dell’impatto ambientale. Tutto questo prima del furto della memoria del computer nella Regione Puglia che conteneva i dati di Grottelline e il sequestro probatorio dell’area disposto dal Tribunale di Trani pm Michele Ruggiero.
Ecco una delle telefonate intercettate dai carabinieri del Noe.
Alle 9:47 del 5 marzo 2008 tale Antonio chiama l’ing. Carmine Carella. Quest’ultimo lo avverte che stava per recarsi agli Uffici del Genio Civile per concordare il deposito della documentazione relativa all’impianto di Grottelline di Spinazzola. Il problema relativo al rilascio delle autorizzazioni da parte degli Uffici del Genio Civile comporta l’intervento dell’assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco, il quale viene investito dallo stesso Francesco Petronella. Dal contenuto delle intercettazioni si evince che l’assessore sia pienamente a conoscenza delle dinamiche che coinvolgono la Tradeco in generale, nel caso di specie, quella relativa al rilascio della documentazione per l’impianto di Spinazzola.
Alle 11:20 del 7 marzo 2008 Alberto Tedesco chiama Francesco Petronella, quest’ultimo riferisce di trovarsi in Modugno via della Magnolie, sede degli Uffici del Genio Civile, per ritirare un certificato altresì che eventualmente lo avrebbe raggiunto in assessorato.
Alle 11:49 del 7 marzo 2008. Francesco Petronella chiama l’assessore Alberto Tedesco. Al telefono risponde la segretaria di quest’ultimo, tale Dolores, la quale viene invitata da Petronella a riferire all’assessore di aver trovato ancora intoppi nel rilascio di un certificato da parte degli Uffici del Genio Civile. Petronella avvisa la donna che l’assessore era in ufficio con l’ingegnere del Genio Civile, interessato alla pratica, e che l’assessore era a conoscenza dell’intera problematica.
LA TELEFONATA TRA FRANCESCO PETRONELLA E TALE DOLORES.
Dolores: che cosa è successo dimmi?
Petronella: dove sta lui?
Dolores: adesso è occupato, non te lo posso proprio passare
Petronella: senti Dolores, mi fai una cortesia
Dolores: dimmi
Petronella: digli. Franco lui lo sa che io sono stato a via della Magnolie
Dolores: sì
Petronella : …per un certificato..digli “vuoi ricordare all’assessore che sta adesso…sta parlando proprio con l’ingegnere adesso…che non hanno fatto un cavolo di niente ancora, mi hanno rimandato di nuovo ancora
Dolores: e tu stai ancora li?
Petronella: no, me ne sono andato perché mi hanno detto “vieni lunedì”. Che dobbiamo stare a chiedere le elemosine a questi … adesso mi sono rotto proprio le palle.
Dolores: lui conosce quale è questo tipo di..
Petronella : sa tutta la situazione…devi dire, visto che sta l’assessore e gli ricordi adesso… digli visto che sta con l’ingegnere vuoi fare a quel posto per piacere?
Dolores: ma chi è con l’ecologia?
Petronella: sì, sì, sì, Losappio comunque, lui sa tutta la storia
Dolores: va bene, ora glielo dico
Petronella: ciao Dolores.
LINEA CALDA «DUE VOLTE AL GIORNO CI DOBBIANO SENTIRE»
Alle 18:29 del 7 marzo 2008 Carlo Dante Columella chiama il cognato Francesco Petronella, sollecitandogli un incontro con l’assessore Alberto Tedesco.
INTERLOCUTORI: FRANCESCO PETRONELLA –CARLO DANTE COLUMELLA.
Columella: senti. Alberto (ndr AlbertoTedesco) quando gli possiamo parlare?
Petronella: adesso se ne andato incomprensibile.. domani, dopo domani, quando vogliamo noi, lunedì
Columella: sì, domani, dopo domani, lunedì, u’ mazz che tieni …domani mica lo possiamo trovare, domani
Petronella: domani, lo devo chiamare domani mattina alle nove
Columella: eh
Petronella: perché ho parlato questa mattina
Columella: ah?…No, e va bene, adesso è un altro fatto
Petronella: no, ho parlato questa mattina e mi ha detto a me che ci dobbiamo sentire almeno due volte al giorno ..ride…
Columella: due volte al giorno ti vuole sentire
Petronella: almeno due volte al giorno
Columella: va bene, ciao.
Alle ore17:04 del 11 marzo 2008 Francesco Petronella chiama Alberto Tedesco. La conversazione verte con ragionevole certezza sulla problematica incontrata dalla Tradeco nel reperire le autorizzazioni necessarie per l’impianto di “Grottelline” di Spinazzola, atteso il tenore volutamente criptico utilizzato dai due interlocutori. Petronella chiede all’assessore di ricordarsi di risolvere quella situazione (Alberto…ricordati quel fatto), quest’ultimo lo tranquillizza sul buon esito della vicenda (ho già parlato… devi avere un po’ di pazienza..).
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SPINAZZOLA AL CENTRO DELLE INDAGINI UNA SERIE DI GRAVI INADEMPIENZE NELLA GESTIONE DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA
Rifiuti, al via il processo. Imputati anche l’ex assessore all’Ambiente e l’ex comandante dei vigili urbani. Così i rifiuti della differenziata finivano nel compattatore
di Antonello Norscia
TRANI. Inizia stamattina davanti al gup del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, l’udienza preliminare in cui è culminata l’inchiesta sull’esecuzione del contratto d’appalto “del servizio pubblico e di pubblica necessità di gestione dei rifiuti urbani” di Spinazzola. 17 le persone per cui, a vario titolo, il sostituto procuratore della Repubblica Michele Ruggiero chiede il rinvio a giudizio. Tra loro l’ex assessore all’ambiente del comune murgiano Sebastiano De Sario e l’ex comandante della Polizia municipale Cataldo Cusanno. L’indagine accese i riflettori sui servizi di «spezzamento, disinfestazione, derattizzazione, raccolta nonché trasporto e conferimento in discarica dei rifiuti urbani e raccolta differenziata». Al centro dell’inchiesta l’attività della “Cooperativa Avvenire ” di Gioia del Colle, aggiudicataria dell’appalto da 2000 al 28 febbraio 2005 per oltre 1 milione e mezzo di euro. Per l’accusa non sarebbero stati adempiuti gli obblighi contrattuali, facendo così «mancare in tutto o in parte opere e cose necessarie a far fronte al servizio pubblico». Ci sarebbero state inadempienze nella pulitura e nel lavaggio delle strade nella raccolta dei rifiuti urbani, nel lavaggio dei cassonetti e delle campane per la raccolta differenziata, nonché nella stessa raccolta differenziata, nel taglio dell’erba, nella disinfestazione, nella derattizzazione, nella pulizia delle caditoie. Inoltre, dal 2002 al 2005, diverse tipologie di rifiuti differenziati non sarebbero state raccolte ma anzi smaltite come rifiuti solidi urbani. Fatti che avrebbero determinato «un grave turbamento del servizio pubblico», con «frode nell’esecuzione del contratto attraverso false attestazioni nelle cosiddette bolle ecologiche relative al conferimento in discarica dei rifiuti urbani». Contestate anche violazioni in tema di smaltimento di rifiuti. Spesso quelli solidi urbani e speciali sarebbero stati abbandonati e depositati in modo incontrollato e poi sarebbero stati smaltiti irregolarmente, dandoli, in più occasioni, alle fiamme nell’area di stoccaggio. Fatti per cui sono indagati anche alcuni operai di Spinazzola della Cooperativa Avvenire, accusati pure di favoreggiamento personale: interrogati dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico avrebbero reso dichiarazioni false o sarebbero stati reticenti in merito ai disservizi. Il comandante dei vigili urbani e l’ex assessore avrebbero omesso i controlli «concorrendo di fatto a cagionare il ripetuto abbandono e deposito incontrollato di rifiuti urbani e speciali». La variegata inchiesta racchiude anche l’aggressione subita il 9 giugno 2004 dal corrispondente da Spinazzola de “La Gazzetta del Mezzogiorno” Cosimo Forina. Fatto per cui è chiamato a rispondere il 73enne Vigilante Silvestri. Secondo quanto ricostruito, con la sua autovettura tagliò la strada a Forina e prima l’apostrofò pesantemente e poi lo prese a schiaffi e pugni e gli strinse le mani alla gola. Nell’udienza di oggi spazio alle questioni preliminari ed all’eventuali richieste di giudizio abbreviato. Spazio anche alle possibili costituzioni di parte civile: tra le parti lese figura anche il Comune di Spinazzola.
OGGI COMPARIRANNO DAVANTI AL GIUDICE PER L’UDIENZA PRELIMINARE, MARIA GRAZIA CASERTA
Ecco nomi e ruoli dei diciassette imputati
Questi nomi e ruoli dei 17 imputati che stamattina sono chiamati a comparire davanti al gup Maria Grazia Caserta: l’ex assessore all’ambiente di Spinazzola Sebastiano De Sario, l’ex comandante della Polizia municipale Cataldo Cusanno, il legale rappresentante della Cooperativa “Avvenire ” di
Gioia del Colle, Francesco Paolo Pugliese, i responsabili dei lavori della società gioiese a Spinazzola, Luigi Santeramo e Francesco Perna, 11 operai della cooperativa, Michele Carbotta, Francesco D’Aloia, Michele Di Bari, Teodoro Di Noia, Nicola Romano, Fedele Cosimo, Pasquale Di Gennaro, Rocco Galantucci, Savino Romano, Pasquale Saponara, Antonio Cardillo, nonché Vigilante Silvestri, di Spinazzola, accusato dell’aggressione al giornalista de “La Gazzetta” Cosimo Forina. A vario titolo e a seconda delle presunte responsabilità il pm Michele Ruggiero ha contestato i reati di interruzione di servizio pubblico, inadempimento di contratti e frode nelle pubbliche forniture, truffa, favoreggiamento, ingiuria, minaccia, lesioni personali, nonché la violazione delle norme sulla gestione di rifiuti. [a. nor.]
lunedì 7 marzo 2011
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