martedì 21 settembre 2010


UN GRUPPO SU FACEBOOK PER SCONGIURARE LA CHIUSURA DELL’OSPEDALE
Mentre la giunta regionale, durante la «Fiera del Levante», in un vertice di maggioranza, ribadiva che i tagli in sanità, 18 ospedali e 2200 posti letto entro il 2012, più altre forme di risparmio, erano indispensabili, su Facebook, nel gruppo «Spinazzolesi nel mondo» fondato da Antonio Lovaglio (1000 iscritti, moltissimi gli emigranti) nasceva una discussione per gridare il “no” alla chiusura dell’ospedale della città incluso nella dismissione regionale. Una rottamazione che la Regione scarica al Governo che ha richiesto un dimagrimento della spesa sanitaria pugliese di 350 milioni di euro. Senza contare però che la voragine in Puglia nella sanità ha raggiunto un deficit di 211 milioni di euro e potrebbe arrivare al miliardo. E i dati di cronaca parlano di gestione allegra della spesa come di interventi della magistratura per far emergere irregolarità. E’ proprio Antonio Lovaglio ad aver aperto il confronto su Facebook, mentre in città da parte dei partiti politici, maggioranza come opposizione vige la consegna del silenzio. «Giunge notizia, scrive Lovaglio, della definitiva chiusura dell'ospedale cittadino, per chi come me viaggia intorno ai 50 anni, sa che valore aggiunto ha avuto l'ospedale per Spinazzola anni addietro. Prima che sia troppo tardi... o magari lo è già, non lo so, proviamo a far sentire la nostra voce. Questa è una battaglia che va combattuta da tutti, altrimenti non serve a niente. Non è facile ottenerne la riapertura o la "non chiusura", ma credo proprio che valga la pena provarci, almeno a far sentire che gli spinazzolesi non ci stanno a perdere veramente tutto. Riprendiamoci ciò che è sempre stato nostro e facciamo rivalutare il paese. Con le chiacchiere non si va lontano...... chiediamo i fatti. Noi purtroppo possiamo proporre e non disporre, ma se nessuno propone di certo nessuno disporrà nulla per Spinazzola. Spinazzolesi siamo ancora vivi?» Al grido di collera e di dolore hanno risposto in tanti immediatamente. Con il solito sarcasmo anche il cittadino Giovanni Michele Deflorio, (tale ama farsi definire su Facebook), assessore nella giunta del sindaco Carlo Scelzi, il quale tentando di smentire quanto riportato da tutte le agenzie di stampa, commentando gli articoli della “Gazzetta” postati in rete, scrive da oracolo illuminato: «Non vi preoccupate che l'ospedale non chiuderà, e poi ormai avreste già dovuto capire che certa stampa, da novella tremila e eva espress, scrive tanto per riempire pagine, pagine, pagine pagine”. Un altro dei commenti apparsi nel gruppo “Spinazzolesi nel Mondo”, arriva da un dirigente medico che opera nell’ospedale di Spinazzola nella Asl dal 1992 con abnegazione esemplare, Giuseppe Nicola Maino, il quale in sintesi elenca lo scippo perpetrato ai danni della città da anni: «rivogliamo l'ospedale, rivogliamo l'Enel, rivogliamo l'Acquedotto, rivogliamo l'Anas....... Rivogliamo la capacità di farci rispettare! La capacità di svegliarci, di aggregarci, di credere in alcuni progetti, di evitare i personalismi, di evitare le invidiucce da paesani, il sentirsi superiori a ogni problematica. Vogliamo che venga spazzata via la rassegnazione che aleggia nell'aria, una cappa di percezione di impotenza al cambiamento, la coscienza che siamo ormai parecchio indietro e che è difficile riacchiappare le occasioni. Ma lo spinazzolese è così, e vi assicuro che c'è anche chi giustifica, se non gioisce, della chiusura dell'ospedale!».

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