martedì 19 ottobre 2010


SPINAZZOLA LA PETIZIONE SARÀ INVIATA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AL SINDACO, AL DIRETTORE GENERALE ASL, ALL’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITÀ E AL GOVERNATORE
Mille firme per salvare l’ospedale
I VOLONTARI DEL «GRUPPO DI AZIONE»: STIAMO RACCOGLIENDO I TIMORI DEI CITTADINI
La reazione degli spinazzolese contro la chiusura dell’ospedale è stata immediata. In poche ore le firme raccolte dal “Gruppo di Azione” nato da una assemblea spontanea di cittadini, per una petizione da inviare al Presidente della Repubblica, quale garante del diritto alla salute e ai servizi sanitari per i cittadini, al sindaco Carlo Scelzi, al Direttore Generale della Asl Bat Rocco Canosa, all’assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore e al presidente della Regione Nichi Vendola ha raggiunto le mille firme. E’ un unanime sdegno quello manifestato contro lo scippo perpetrato alla città con la nuova rimodulazione sanitaria dalla Regione che coinvolge il nosocomio cittadino a cui vengono sottratti ulteriori servizi. Nemmeno più «una scatola vuota» come ha di recente espresso il sindaco Carlo Scelzi, ma un «vuoto a perdere», e a perdere in questo caso sono i cittadini di Spinazzola. Dopo l’assemblea pubblica in cui è stato riferito dal dott. Luigi D’Amelio l’ulteriore
impoverimento dei servi sanitari per Spinazzola, lo stesso Pd, partito del sindaco ha con una lettera richiesto un incontro urgente con i vertici regionali, parlamentari del proprio partito, consiglieri regionali e comunali. Mentre l’opposizione ieri mattina con quattro consiglieri: Michele D’Ercole, Benedetto Silvestri Vigilante, Franca Carbone e Nicola Di Tullio ha immediatamente depositato a Palazzo di Città il seguente documento rivolto al sindaco: «avendo appreso, durante l’assemblea cittadina tenutasi sabato 16 ottobre, dalla viva voce del suo consigliere di maggioranza, dott. Luigi D’Amelio, che il piano di riordino regionale sugli ospedale pugliesi prevede per Spinazzola la soppressione di tutti i posti letto esistenti, così come punto di primo intervento, cose che configgono totalmente con le affermazioni che Lei ha fatto e detto pubblicamente sia nei consiglieri comunali
che nella conferenza organizzata dalla Caritas cittadine; letto il comunicato e l’invito affisso nella bacheca del Pd indirizzato anche ai sottoscritti; constatata la costituzione del Comitato D’Azione pro ospedale. Considerata la viva preoccupazione esistente nella cittadinanza circa le reali e veritiere sorti del nostro presidio ospedaliero. Considerata la assoluta e totale assenza dell’amministrazione comunale nell’assise cittadina. Chiediamo che sia convocato immediatamente un assemblea pubblica o un consiglio comunale magari in prosecuzione di quello lasciato volontariamente aperto dalla scorsa seduta, onde il primo luogo rimarcare e ribadire le vere prospettive dell’ospedale, nonché promuovere iniziative concrete per la sua difesa in concerto con le iniziative popolari già in atto». In sintesi si chiede di giocare a carte scoperte. La petizione popolare indetta dai cittadini è stata sottoscritto anche dal sindaco Carlo Scelzi e il suo vice Nicola Di Nardi, nonché da alcuni esponenti del Pd. Ma c’è anche da segnalare una stranezza: nella notte tra domenica e lunedì ignoti hanno spostato di alcuni metri lo striscione affisso dal “Gruppo di Azione”in piazza San Sebastiano indicante il “No” alla chiusura dell’ospedale, relegandolo in un angolo della piazza anziché al suo centro. Un episodio bizzarro, mentre con serietà è ripresa da parte dei cittadini coinvolti nella difesa dell’ospedale la raccolta delle firme che proseguirà anche nei prossimi giorni.

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