domenica 10 luglio 2011
EOLICO E FOTOVOLTAICO IN PUGLIA, SE SI PARLA DELLE INFILTRAZIONI MAFIOSE SI FINISCE PER ESSERE INSULTATI
di Cosimo Forina
Strana la sorte toccata a Vittorio Sgarbi a Polignano (Ba) lo scorso 8 luglio, caduto ancora una volta nella trappola della provocazione per lui che è tacciato come maestro di pungolo. In vero gli era già successo, ma potrebbe succedergli ancora, il giorno prima della messa in onda della sua trasmissione “Ci tocca anche Sgarbi” il 18 maggio su Rai1, immediatamente chiusa. Il professore, in diretta, sconvolgendo la scaletta, si era permesso il lusso di smentire le accuse di mafiosità piombate sulla città di Salemi dove è il primo cittadino e con altro autore del programma Carlo Vulpio aveva affrontato il tema dell’eolico e del fotovoltaico nella Puglia governata da Nicola Vendola detto Nichi. In quella circostanza ad angariarlo facendo da apri pista per giorni anche alle altre testate giornalistiche di sinistra, il giornaletto del “Fatto Quotidiano” gestito dai guru anti-Berlusconi italiani come Antonio Padellaro, Marco Travaglio e loro adepti tra cui l’integerrimo Carlo Tecce. Il quale senza conoscere minimamente la storia dei suoi colleghi giornalisti, azionando la macchina del fango per far colpo sui suoi pochi lettori, aveva indicato la redazione della trasmissione come: “incaricata di scovare le magagne nelle regioni rosse (inviati schierati per settimane in Umbria e Puglia)”. Balle. Cosa ha detto Vittorio Sgarbi a Polignano durante il festival "Il libro possibile" citando anche l’intervento di Carlo Vulpio nella sua trasmissione? Esattamente quello che afferma da sempre, richiamando la difesa dell’Art 9 della Costituzione sulla difesa del paesaggio. L’inutilità dell’eolico e del fotovoltaico e mutuando le parole del presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu ha asserito che sulle rinnovabili in Puglia la mafia c’è ed ha forti interessi. L’On. Beppe Pisanu non è tipo a cui si può dare di matto, le sue dichiarazioni arrivavano qualche mese fa dalle concrete azioni della magistratura pugliese comprese quelle dell’antimafia. Dai sequestri di progetti presentati nella Regione Puglia e dai collegamenti di imprenditori o “prenditori” del territorio che partiti dal nord Italia, calati in Puglia, arrestati in Sicilia si sono inventati un mestiere tutto nuovo, costituendo centinaia di società rigorosamente “Srl” con diecimila euro di capitale sociale, di “scopo”, detti: “sviluppatori”. Così come definiti dall’Espresso di Carlo De Benedetti che in quanto ad interesse nelle energie alternative non scherza per niente. Gruppo De Benedetti dall’articolo di Salvatore Campo de “Il Giornale” del 10 luglio 2011: “Il settore più rilevante è quello energetico, dove Cir opera attraverso la controllata al 51,9% Sorgenia. Nel 2010 la società, che da sola vale oltre il 42% del Nav (valore netto degli asset) di Cir, ha registrato ricavi per 2,7 miliardi di euro. A fianco dell’Ingegnere nell’avventura energetica (avviata nel 1999) ci sono gli austriaci di Verbund che detengono il 45% di Sorgenia acquistato nel 2008 attraverso due aumenti di capitale”. Sorgenia nella Puglia di Nichi Vendola non è una società del tutto sconosciuta, tutt’altro, e non solo perché sostiene “la Notte della Taranta”. Ma tornando alla mafia tanto contestata a Vittorio Sgarbi nel suo intervento di Polignano. Vale la pena qui ricordare l’interrogazione parlamentare a risposta in Commissione (5-01258) presentata dall’Italia dei Valori partito a cui appartiene l’attuale assessore all’ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro il quale appena nominato firma per il parco eolico off shore al largo di Tricase (Le). Interrogazione depositata dopo gli arresti dell’operazione “Eolo” a Mazara del Vallo( Sicilia). Il Governo veniva edotto che: “l’identificazione delle persone e delle società coinvolte nell’inchiesta siciliana ha evidenziato preoccupanti legami con la realizzazione di impianti eolici anche nel territorio pugliese: Minervino Murge, Spinazzola e Poggiorsini i comuni sui cui territori alcune aziende hanno mostrato interesse ed in alcuni casi avviato installazioni senza le necessarie concessioni”. “Abbiamo chiesto al ministro per lo Sviluppo Economico e al ministro degli Interni, affermava il primo firmatario dell’interrogazione Pierfelice Zazzera, quali provvedimenti si intendono al fine di prevenire l’infiltrazione di Cosa Nostra nel business dell’eolico e se la Puglia in una certa misura può essere una regione a rischio.” La risposta affidata all’On. Elio Vito giunge però dopo una seconda interrogazione sempre dell’Idv del tutto simile alla prima quando alcuni personaggi già coinvolti nell’operazione Eolo e Ventus (Murgia Barese) appaiono nell’inchiesta della P3 scaturita da un parco eolico da realizzarsi in Sardegna: «Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, affermava Elio Vito, ha chiesto recentemente alle procure di Roma, Cagliari, Bari e Palermo elementi in merito alle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per l’eolico. Le prime tre procure hanno evidenziato l’attualità degli accertamenti in corso e la necessità di mantenere il segreto investigativo». Da questa mattina, dopo l’episodio di Vittorio Sgarbi a Polignano le agenzie e le cronache riportano le dichiarazioni di tre personaggi importanti della Regione Puglia. Cominciamo con il presidente del Consiglio regionale della Puglia Onofrio Introna: “Sgarbi ha tutto il diritto di esprimere opinioni pro o contro l’eolico e le energie alternative ma il suo carattere vulcanico non deve portarlo ad associare le esperienze e le denunce, in qualità di sindaco di Salemi, a presunte infiltrazioni mafiose che con la Puglia non hanno niente da spartire”. A fargli eco lo stesso Nichi Vendola: “Sgarbi ha offeso una persona tra il pubblico dove cerano anche bambini, inanellando il suo linguaggio sguaiato peraltro portandolo a un festival letterario”. Ed infine, ciliegina, l’assessore regionale alle opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati: “chi contesta le energie rinnovabili o è uno stupido o è in malafede. E’ stupefacente che in piena crisi ambientale ci sia qualcuno che aggredisca le politiche innovative di economia verde, sull’infondato argomento dello sfregio paesaggistico, non accorgendosi che senza rinnovabili tra un po’ di decenni toccherà alla terra nel suo complesso la sorte distruttiva, altro che paesaggio”. Tutti caduti dal pero. In buona sostanza la mafia in Puglia non esiste, benché all’indomani delle rivelazioni del presidente della commissione antimafia Beppe Pisanu, lo stesso Vendola, oggi scandalizzato dall’intervento di Sgarbi a Polignano ringraziava per il richiamo all’attenzione di cui avrebbe tenuto ben conto. E il paesaggio? Tradendo la Costituzione è qualcosa per i vertici pugliesi di cui ci si può permettere di deridere e distruggere in nome della “Green Economy”, sempre più “Economy” e sempre meno “Green”. Ci sorge un dubbio: è Vittorio Sgarbi, Carlo Vulpio e pochi altri ad essere dei forsennati nel continuare a difendere il territorio e denunciare il malaffare, richiamando persino il Presidente della Repubblica On. Giorgio Napoletano quale garante dell’Art.9 della Costituzione, oppure qualcuno organizza contestazioni per poter continuare liberamente a stuprare, incassando gli incentivi, il territorio pugliese.
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Questa dei "Mafiosi" e dei cosidetti "Sviluppatori" è il metodo che usa per investire il caro De Maledetti nell' eolico:
RispondiEliminastringe accordi (scritti),
promette promette promette (tanti soldi)
e poi, dopo che la gente ha lavorato per anni (gratis), quando ha raggiunto gli obbiettivi (gratis), ti fa scrivere dal battaglione di avvocati Milanesi (gratis?) o misteriosamente arriva qualche procura. Poi che succede? o sono veramente mafiosi e quindi le inchieste vanno a buon fine, oppure agli "Sviluppatori" che sono gente che spende tanti soldi per progetti, strutture e terreni, e vorrebbe che la ricchezza delle pale non ingrassasse solo qualche lurido porco al nord italia (ogni riferimento è puramente casuale) viene detto dal battaglione di avvocati: "spiacente ma lei, mentre lavorava per noi forse non ha rispettato la legge X e quindi potrebbe avere raggiunto gli obbiettivi con metodi illeciti e quindi gli accordi presi con lei sono nulli e se parla le facciamo anche i danni. Ma, il De Maledetti badi bene a quello che fa, perchè ci sono anche le procure (la stragrande maggioranza per fortuna) che lavorano e sono serie ed oneste. Ma poi, si scriva "Sorgenia truffa" su google e ci si accorgerà di quanti risultati escono.