mercoledì 27 luglio 2011

SPESA PUBBLICA
UN «TAGLIO» INCOMPRENSIBILE
UN ISTITUTO SPECIALIZZATO
La struttura ospita detenuti condannati per reati legati alla sfera sessuale, i cosiddetti «sex offender»
Beffa a Spinazzola chiude il carcere
Decisione già presa prima dell’incontro sul suo futuro

di Cosimo Forina
L’istituto penitenziario specializzato in “sex offenders” chiude. La comunicazione del Provveditore regionale Giuseppe Martone reca la data del 26 luglio, quella del decreto del Ministro della Giustizia Angiolino Alfano il 15 giugno 2011. Ovvero, e la cosa suona come una beffa, ben circa venti giorni prima che nel Palazzo di Città il sindaco Nicola Di Tullio organizzava un incontro sul futuro del carcere e sul suo potenziamento. Alla presenza dello stesso Martone, dei parlamentari on. Benedetto Fucci (Pdl) e l’on. Pierfelice Zazzera (Idv), la direttrice Mariella Affatato, il presidente della Provincia Francesco Ventola, per la Asl/Bt che ha finanziato con oltre 100mila euro un percorso sperimentale contro la recidiva dei detenuti per reati legati alla sfera sessuale il direttore sanitario Francesco Polemio che ora sarà abortito. Allo stesso incontro anche le rappresentanze sindacali come l’Ugl schierata in difesa dell’Istituto e l’Osapp che con altre poche sigle richieda la sua soppressione. Prima dell’incontro “farsa” a visitare il carcere ed a sottolinearne la sua valenza, anche l’assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore nonché l’on. Gero Grassi (Pd), senza contare che per la vivibilità dell’Istituto, la sua azione rieducativa per le attività svolte all’interno a schierarsi decisamente per il suo potenziamento persino una commissione parlamentare come quella di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, presieduta dall’on.Leoluca Orlando (Idv). Commissione che aveva ascoltato in audizione la direttrice del carcere Mariella Affatato. E per non farsi mancare proprio nulla e nessuno a dirsi sensibilizzati sul futuro del carcere di Spinazzola finanche il ministro Raffaele Fitto e una schiera di consiglieri regionali tanto di centrodestra che di centrosinistra. Veniamo a quanto sancito dal ministro Alfano. L’excursus parte del 9 marzo 2000 quando la struttura di Spinazzola costata miliardi di vecchie lire, lasciata per anni in abbandono, veniva iscritta a patrimonio dello Stato. Altra data quella dell’ 11 maggio 2005, quando dopo vent’anni dalla prima pietra, finalmente la struttura veniva resa operativa. Poi il guardasigilli liquida così l’Istituto Penitenziario di Spinazzola: «Rilevata l’antieconomicità del mantenimento in uso della predetta struttura a fini detentivi per la modesta capacità ricettiva della stessa, ritenuto inoltre che la soppressione dell’istituto consentirebbe, per l’amministrazione, una economicità di risorse complessive coerente con l’attuale contrazione delle complessive disponibilità finanziarie e di personale. Decreta: a decorrere dalla data del decreto l’Istituto di Spinazzola, sezione staccata di Trani, è soppressa». Il carcere nasconde molte anomalie che evidentemente devono essere ben valutate. L’istituto di Spinazzola, passato alla storia come uno delle carceri d’oro, vero sottoutilizzato, solo 40 detenuti, ha al pari di altre strutture costruite in fotocopia, la capacità effettiva di ospitare ben oltre 100 detenuti mantenendo i parametri richiesti dall’Europa. Appare pertanto del tutto illogico che mente le carceri scoppiano, si chiude una struttura efficiente. Una illogicità tutta italiana, ma c’è da scommetterci, presto sentiremo parlare della costruzione di nuove carceri con un vertiginoso giro di miliardi, questa volta di euro. Sperando non siano altre carceri scandalo, come quella di Spinazzola di cui farebbe bene ad occuparsi la Corte dei Conti.

la scheda
Aperto soltanto nel 2004 era diventato sezione di Trani

L’istituto e le tappe dell’apertura
L’istituto penitenziario di Spinazzola, è stato attivato il 1° dicembre 2004 per volontà del provveditore Rosario Cardillo.
Nel maggio 2005 con decreto del Ministero il carcere assunse la denominazione di “Istituto penitenziario per adulti sezione staccata di Trani”. Per gli effetti del provvedimento di indulto voluto dal ministro Clemente Mastella, nel 2006 l’istituto penitenziario fu svuotato e il personale distaccato fu fatto rientrare in Basilicata.
In seguito, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria Angelo Zaccagnino ridefinì l’istituto, dirottandovi tutti i detenuti sex offenders, ovvero persone macchiatesi di reati a sfondo sessuale.
L’UGL PRENDE POSIZIONE SUGLI INTERESSAMENTI TROPPO SPESSO SOLO FORMALI
«Politici, a Ferragosto restate sotto l’ombrellone»
L’annunciata manifestazione rilancia tutti gli annosi problemi delle carceri
«Politici, a ferragosto vi invitiamo... a starvene sotto l'ombrellone!» Quando solo una settimana fa, il sindacato Ugl Polizia penitenziaria diffondeva la nota che segue, a Spinazzola ancora nulla si sapeva dello scippo definitivo del suo Istituto Penitenziario. Parole di veggenza, uno schiaffo per la politica che ha dimostrato di non contar nulla, se è vero come è vero, non è riuscita da destra a sinistra nell’intento di sottolineare la validità del carcere di Spinazzola al Ministro della Giustizia. L’istituto che a parole tutti volevano potenziato chiude, nonostante gli appelli, incontri organizzati dal sindaco Nicola Di Tullio, le interrogazioni parlamentari dell’on. Benedetto Fucci, del senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri (Pdl), nonché dell’on. Piefelice Zazzera (Idv). La nota della Ugl ai parlamentari, fa riflettere: «Siamo costretti da anni, a Ferragosto, ad assistere a quella pantomimica sfilata di Politici nelle carceri italiane. Armati di buona volontà, accompagnati da assistenti dall'aria interessata e dallo sguardo intelligente, rigorosamente muniti di taccuini per gli appunti, negli ultimi anni hanno fatto capolino dalle portinerie degli istituti, pronti a visitarli, prima del lauto pranzo ferragostano. Non a caso, gli istituti delle località marine sono sempre stati i prediletti per l'iniziativa, denominata “ferragosto in carcere”». «Ma come.....i Poliziotti penitenziari vivono da decenni una condizione lavorativa non più sostenibile? Ma come? Esistono sperequazioni ordinamentali rispetto ad altri Corpi di polizia che si trascinano da decenni, nonostante numerosi disegni di legge giacciano, ammuffiti, nelle commissioni parlamentari?”, si chiede, stizzito, il Parlamentare a cui sono stati appena illustrati i principali problemi dell'intera categoria. Un cenno di intesa al brillante assistente e... la penna già scrive fluente sul taccuino degli appunti... anzi, v'è di più: “Ne parlerò anche alla stampa, all'uscita dal carcere ”, afferma sicuro il Parlamentare di Ferragosto. Troppe volte, da Comandanti di Reparto, abbiamo dovuto assistere a questa pantomima... e intanto gli spazi detentivi restano quelli che sono, i detenuti si ammazzano, i poliziotti penitenziari restano sperequati, si anticipano i soldi delle missioni, trasportano i detenuti in giro per l'Italia su mezzi fatiscenti e, del tutto inascoltati, protestano il loro disagio anche davanti al Parlamento. Cari Politici, visto che quest'anno siamo venuti noi da Voi, il 7 luglio scorso, davanti a Montecitorio, ad urlarvi che dovreste provare vergogna per lo stato in cui avete scelto di tenere la Polizia penitenziaria e tutto il pianeta carcere, vi invitiamo, per Ferragosto, a starvene
sotto l'ombrellone, tuffandovi in mare, anziché, per un solo giorno, nei problemi del carcere».

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