martedì 2 agosto 2011

SPINAZZOLA: LA QUESTIONE APPRODA NUOVAMENTE IN CONSIGLIO COMUNALE. UNA LOTTA CONTRO IL TEMPO PER EVITARE UNA NUOVA,L’ENNESIMA, CATTEDRALE NEL DESERTO.
Un “carcere modello” da riaprire
Nuovi appelli per l’istituto da Marco Pannella al “Mida” che scrive al Ministro Nitto Palma.
di Cosimo Forina
Marco Pannella e i Radicali presentono una interrogazione parlamentare sulla chiusura dell’Istituto Penitenziario di Spinazzola disposta il 16 giugno dall’ex Guardasigilli Angiolino Alfano. Pannella, il quale si rammarica di non poter al momento raggiungere Spinazzola alla “Gazzetta” ha dichiarato che seguirà personalmente l’iter del quesito che sarà posto al neo Ministro della Giustizia Nitto Palma. E al ministro hanno anche scritto Nando Binetti del Mida (Movimento indipendente per la democrazia e l’autonomia) chiedendo di “riconsiderare la decisione della definitva chiusura del “carcere modello” di Spinazzoala”. La chiusura dell’Istituto, mentre le carceri scoppiano di detenuti, comunicato dal provveditore Giuseppe Martone, appare sempre più una scelta paradossale anche in ragione del denaro pubblico speso: otto miliardi per costruirlo, altri soldi per attrezzarlo e soprattutto, cosa difficile persino da quantificare, denaro per la formazione del personale specializzato nella detenzione dei “sex offenders”. Un gruppo compatto di lavoro dissolto ieri nel pomeriggio con la comunicazione dell’immediato trasferimento in altre sedi. Al momento a Spinazzola restano cinque poliziotti, oltre alla direttrice, anche loro in attesa di trasferimento. Anche questa una velocità mai registrata prima in ambito penitenziario, chiudere la partita in tempi particolarmente rapidi. Perché? “Qui, non ci sono mai stati fannulloni-questa una delle esternazioni degli uomini della Polizia Penitenziaria-e qualcuno lo faccia sapere anche al Ministro Renato Brunetta. Come non ci sono mai stati atti di autolesionismo dei detenuti, tentati suicidi, segno di una costante vigilanza e vivibilità dell’Istituto”. Ed in effetti i dati parlano chiaro sulla abnegazione al lavoro, nessun giorno perso per malattia in una struttura guidata dalla direttrice Mariella Affatato la quale ha mantenuto la piena efficienza in questi anni nonostante il ridotto numero di poliziotti e del personale di assistenza. La fine del penitenziario è un nuovo violento schiaffo alla città che si appresta mercoledì 3 agosto a parlarne nel consiglio Comunale indetto dal sindaco Nicola Di Tullio. Trasferiti i detenuti ci si dovrà porre anche il quesito sulla destinazione d’uso dell’immobile di cui il decreto firmato da Alfano non fa, come dovrebbe, menzione. Unica presenza rimasta nelle mura del carcere quella di un cane meticcio, la mascotte di cui si chiede da parte di tutto il personale, quando sarà andato via, che sia preso da qualcuno in adozione. Siamo alla tragicomica se si considera che dal Ministero della Giustizia ci si appresta come dichiarato da Franco Ionta capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria a bandire nelle prossime settimane le prime gare per la costruzione di nuovi padiglioni. Spinazzola poteva ospitare ben oltre i cento detenuti ora torna ad essere un enorme spreco. La domanda è d’obbligo: ci sarà un’altra valanga di denaro da spendere per nuove carceri, come successo negli anni ottanta con lo scandalo delle carceri d’oro, mentre quelle efficienti, come lo era Spinazzola che rispondeva ai parametri imposti dall’Europa, vengono chiuse? Visto l’interesse espresso dall’assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore sul progetto finanziato dalla Asl/Bt contro la recidiva ci si sarebbe aspettato anche una presa di posizione contro la chiusura del governatore Nicola Vendola ed invece c’è un silenzio imbarazzante, come quello altrettanto inspiegabile della Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario presieduta dall’On. Leoluca Orlando che solo dieci giorni fa aveva chiesto una relazione sull’andamento del progetto in corso a Spinazzola, unico in Italia.

COMITATO DI LOTTA BARLETTA PROVINCIA
costituito con Atto Pubblico
Via Renato Coletta, 24 – 76121 Barletta
1989-2011: ventidue anni di lotte
Appello al Ministro della Giustizia sen. Nitto Francesco PALMA
RIAPRIRE IL CARCERE D’ECCELLENZA DI SPINAZZOLA (BT)!
Da oggi, l'unico Istituto Penitenziario in Puglia che ospita detenuti per reati sessuali chiude per sempre i battenti. Tanto, in virtù di un decreto emanato dall’ex Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha disposto la chiusura del carcere di Spinazzola, ritenendolo anti-economico e poco ricettivo.Questa decisione è a dir poco scandalosa!Voglio dare un modesto contributo di testimone diretto, in quanto docente della disciplina “Sicurezza nei luoghi di lavoro” presso la Struttura dove si è svolto, nell’arco di tempo novembre 2010 – giugno 2011, il corso di formazione professionale per "Impiantista e manutentore di pannelli solari". Organizzatori del corso, l’ente di formazione ABIGAR di Trani e l’Istituto Penitenziario egregiamente diretto dalla dr.ssa Mariella AFFATATO; tutor del corso, il prof. Domenico GIOVE. Ho potuto constatare, durante tutto l’arco delle lezioni, un’attenzione e un coinvolgimento, da parte dei corsisti, addirittura maggiori di quelli dimostrati, in altre strutture penitenziarie dove ho tenuto analoghi corsi, da altri operatori della giustizia.Tutti i 15 corsisti hanno conseguito la qualifica di “impiantisti”. Gli stessi hanno realizzato, a fine corso, un impianto solare termico, montato sul tetto della cucina del carcere, per la produzione di acqua calda per gli usi della cucina e per uso igienico sanitario, di grande valore e interamente a costo ZERO per l'amministrazione penitenziaria. Perché non “riconsiderare” la decisione assunta, anche alla luce del fatto che altra Struttura Penitenziaria della nostra Provincia scoppia per sovraffollamento?

Nando Binetti
coordinatore MIDA(Bt)

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