giovedì 6 gennaio 2011



SPINAZZOLA È LA NUOVA COMUNICAZIONE PERVENUTA AL SINDACO CARLO SCELZI DALLA REGIONE PUGLIA
«Ospedale, dopo il 15 febbraio diventerà residenza sanitaria»
di Cosimo Forina
“Ricoveri accettati fino al 10 gennaio, dimissione dei pazienti di lungo degenza entro il 15 febbraio, dal quel giorno adeguamento della struttura a RSA”. Questa la sorte segnata dalla Regione con una nuova comunicazione giunta ieri mattina al sindaco Carlo Scelzi per l’ospedale di Spinazzola. In disprezzo all’emendamento al piano di riordino sanitario presentato dal consigliere regionale Ruggero Mennea (Pd), adottato dal Consiglio provinciale Barletta-Andria-Trani, fatto proprio dalla sua commissione sanitaria, dal Comune di Spinazzola e da tutti i sindaci del territorio. Ovvero, prevedere per Spinazzola e Minervino Murge non la chiusura, ma un codice unico ospedaliero mantenendo i posti letto necessari alle esigenze del territorio. L’agonia del Santa Maria la Cività, continua e offende ogni aspettativa. Prosegue senza remore con l’attuazione di quanto deciso dalla Giunta Regionale guidata dal governatore Nichi Vendola e anticipato in un incontro pubblico dall’assessore alla sanità regionale Tommaso Fiore: “azzeramento dei posti letto con perdita del codice di ospedale”. Il sindaco Carlo Scelzi, ha esternato tutto il suo dissenso per la mancanza di rispetto subito dalla città: “la richiamata disposizione appare offensiva ed incurante delle diverse volontà espresse, ancorché del Diritto alla Salute dei Cittadini, oltre ad ignorare completamente la richiesta di confronto e discussione negli organismi istituzionali, percorso dovuto e previsto”. Spinazzola ha sempre cercato con i vertici della Asl a partire dal commissario Rocco Canosa, un confronto costruttivo, senza velleità. Ma il commissario per quanto abbia ribadito più volte che l’ospedale di Spinazzola “non chiude” è solo un esecutore di ordini della Regione che sono: rastrellare posti letto, rottamarli al fine di fare cassa dal Governo centrale che deve sganciare i 500milioni di euro per far fronte alla voragine in cui sguazza la sanità pugliese. Frutto di sperpero, di appalti e forniture allegre, di consulenti super pagati. “Giù le mani dal nostro ospedale” recita il lenzuolo bianco affisso al cancello del nosocomio cittadino dal “Gruppo d’Azione” . Gente disillusa
dal fiume di promesse e parole, recitate a mestiere per prende tempo e porre tutti di fronte all’atto compiuto: “Ospedale di Spinazzola chiuso”. Avvertono quelli del “Gruppo d’Azione”: “la pazienza ha raggiunto i limiti. Inviteremo i cittadini di Spinazzola a mandare le loro tessere elettorali a Vendola al fine di fargli contare uno per uno i voti che non avrà per la sua corsa ambiziosa a diventare Presidente del Consiglio. Ma stiamo pensando anche ad altro ”. Scelzi intanto ha scritto a Nichi Vendola e a Tommaso Fiore chiedendo la sospensioni degli ultimi atti sino al Consiglio Regionale in cui si discuterà l’emendamento e fa sapere: “il consigliere Mennea già si sta dando da fare in tal senso, oggi parte questa lettera – perché ognuno assumi le proprie responsabilità. Ognuno di noi deve assumere una posizione chiara, senza prendere in giro nessuno. Mi avevano detto “sì” che il percorso dev'essere e può essere bloccato solo a livello regionale, ma nessuno si deve nascondere dietro nessuno. Da ora in poi ad ogni livello posizioni chiare.Io ritengo averla assunta da diverso tempo - pur dopo aver vagliato, ascoltato, constatato. Prima di prendere la mia posizione
ho voluto ascoltare ed essere disponibile ad ogni confronto, ma ora basta a giochetti vari. E' giunto il momento della verità”. Il sindaco non esclude di convocare un Consiglio comunale o una assemblea con i cittadini, molti dei quali, a pari di altre città scippate del proprio ospedale da Nichi Vendola, chiedono di procedere con azioni di forza.

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