giovedì 23 giugno 2011

SOLITUDINE
DRAMMA DELLA VECCHIAIA- L’ODORE DELLA MORTE

I vicini di casa hanno da prima chiamato il 118, poi la Polizia Municipale che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco
Muore sola in casa trovata dopo 10 giorni
Spinazzola, la donna 82enne non aveva più parenti

di Cosimo Forina
L’odore acre di morte proveniente da una abitazione è stato l’allarme che ha portato alla scoperta del decesso di Anna Muscedra, 82 anni. I vicini di casa dell’anziana ieri mattina allarmati hanno da prima chiamato il 118, poi la Polizia Municipale che ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco giunti da Altamura. Entrambe le due entrate dell’abitazione collocata in uno degli ingressi del borgo antico della città “Portone del Capitolo” erano ben chiuse dall’interno e non presentavano segni di manomissioni. I vigili del fuoco dopo aver piazzato una scala dall’esterno sono poi riusciti ad entrare in casa da una finestra. Dalla loro prima ricostruzione, la donna è stata rinvenuta riversa dietro una delle due porte d'accesso, probabilmente nel tentativo di chiedere aiuto, anche se sarà l’autopsia a stabilire la causa effettiva della sua morte, l’ipotesi più probabile appare quella di un malore improvviso. I vicini, sgomenti, raccontano di averla vista l’ultima volta domenica 12 giugno mentre stava recandosi ai seggi elettorali. Anna Muscedra, nubile, senza più parenti, dopo la morte del padre che aveva accudito sino ai suoi 95 anni, come molti anziani di Spinazzola autosufficienti, viveva da sola. Quella casa, ristrutturata solo lo scorso anno era il suo mondo così come lo era il suo vicinato che non ha potuto soccorrerla. Nessuno si era accorto della sua assenza. I vigili del fuoco propendono nell’affermare che l’anziana sia deceduta da diversi giorni, visto la perdita di liquidi biologici. La solitudine e il vivere da soli di molti anziani in città è una realtà che pone serie preoccupazioni. Non tutti possono permettersi di essere accuditi dai propri famigliari, spesso perché questi sono emigrati, oppure sostenuti dalla presenza di badanti, la città ne è piena. Certo, forse non è questo il caso, ma nel capannello creatosi sotto l’abitazione della signora Anna, qualcuno sottolinea che prima gli anziani soli finivano per ricevere assistenza in ospedale. Ricoveri di opportunità. Ma ora la struttura è stata chiusa definitivamente dalla scure del piano di rientro regionale. Non esiste un progetto di assistenza e di soccorso per gli anziani a Spinazzola. A fare eccezione, li dove sono carenti le istituzioni, c’è nel limite delle sue possibilità l’azione del volontariato. Come quella svolta del Servizio Emergenza Radio (Ser) che ha istituito nella sua sede una postazione di telesoccorso. Anche in questo caso, un evidente «buco»dell’amministrazione comunale che partita con il sostenere l’iniziativa, dopo il taglio del nastro, si è poi dileguata, senza cogliere attraverso i Piani di Zona, i finanziamenti necessari a sostegno dell’attività . «Una iniziativa la nostra, raccontano i responsabili del Ser, che va avanti comunque nonostante le difficoltà. Oggi ad essere collegati con noi ci sono cinque anziani. A loro abbiamo chiesto, al fine di coprire le spese di manutenzione e del canone delle attrezzature, il contributo di un euro al giorno. Gli anziani potrebbero essere molti di più, abbiamo chiesto all’ufficio di assistenza sociale del Comune di promuovere la nostra proposta, senza però ottenere nulla». Il timbro di voce di chi racconta questo dal Ser è disilluso. Spinazzola non è una grande città, il servizio alla persona potrebbe trovare reali applicazioni, ma qui è successo di morire senza che nessuno si accorga di nulla.

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